Il Portogallo non punisce l’austerità voluta dal governo conservatore e regala un nuovo mandato al premier socialdemocratico di centrodestra, Pedro Passos Coelho, anche se non riesce a centrale l’obiettivo della maggioranza assoluta. Come ha riconosciuto lo stesso premier uscente si è fermato ad un passo dai 116 seggi su 230 necessari per controllare il Parlamento. Affluenza intorno al 50%.
Pedro Passos Coelho e Paulo Portas (cmjornal.xl.pt)
Portogallo: vince il centro-destra conservatore dell’austerità, ma niente maggioranza assoluta. In base ai risultati, il blocco moderato Portugal a Frente ha ottenuto il 38.55% dei voti, contro il 32,38% dell’opposizione socialista che fino a tre mesi era nettamente avanti nei sondaggi. Molto distanziato il post trotzkista Blocco di sinistra, la formazione dell’attrice Catarina Martins che si ispira alla greca Syriza, con il 10,22%, mentre la lista del Partito comunista con i Verdi è al 8,22%.
La ripartizione dei seggi ed il governo di minoranza del 1974. Il premier uscente, al potere dal 2011, vedrebbe la sua coalzione tra 100 e 115 seggi, contro una forchetta di 80-88 seggi che andrebbero ai socialisti dell’ex sindaco di Lisbona, Antonio Costa. Un governo di minoranza rischierebbe di avere vita breve, visto che dal 1974 in Portogallo nessun esecutivo privo della maggioranza assoluta è riuscito a concludere la legislatura.
Le elezioni hanno registrato un’affluenza intorno al 50%, in lieve aumento rispetto al record negativo del 2011 ma comunque bassa a dimostrare la delusione per una crisi da cui il Paese stenta a uscire, malgrado sia finito il commissariamento della troika Fmi-Ue-Bce. Un portoghese su cinque vive infatti ancora sotto la soglia della povertà.
Marco Antonio Costa, vicepresidente e portavoce del Partito Socialdemocratico (Psd) al governo, si è rivolto ai portoghesi per rivendicare “una grande vittoria” mentre i suoi sostenitori festeggiavano nel quartier generale della coalizione “Portugal a Frente”. “Manterremo il nostro impegno a garantire la ripresa economica e manterremo il nostro atteggiamento di dialogo”, ha assicurato. Della coalizione, che ha portato avanti un piano di riforme e di austerità per far uscire il Paese da tre anni di recessione, fanno parte anche i democristiani di Cds-PP. La decisione sull’incarico spetta comunque al presidente Anibal Cavaco Silva.
Di certo i socialisti scontano ancora l’eredità del loro ex premier, José Socrates, che aveva accumulato gran parte dei debiti che hanno reso necessario il salvataggio da 78 miliardi della troika nel 2011. Socrates solo a settembre è tornato libero dopo gli arresti domiciliari per una serie di scandali. (AGI)
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