Laveno Mombello | 25 Maggio 2025

“RobotTiAmo”: alla “Monteggia” di Laveno Mombello la tecnologia è passione

Venti alunni sotto la guida delle professoresse Susanna Alberti e Manuela Trevisan hanno insegnato a piccoli androidi ad ancheggiare, a correre, a rispettare una distanza, a reagire ad uno stimolo

Tempo medio di lettura: 2 minuti

Può ballare un robot? Può comunicarci i suoi sentimenti? La risposta è sì. Chi non ci crede dovrebbe fare un giro alla secondaria di primo grado “Monteggia” di Laveno Mombello, dove 20 alunni – sotto la guida delle professoresse Susanna Alberti e Manuela Trevisan – hanno insegnato a piccoli androidi ad ancheggiare, a correre, a rispettare una distanza, a reagire ad uno stimolo. Un piccolo mondo miracoloso.

Numeri sì, ma c’è molto altro

10 pomeriggi impegnati, 20 ore di laboratorio (in orario extrascolastico), all’interno della grande famiglia delle attività innovative targate PNRR. Il progetto, denominato “RobotTiAmo” ha avvicinato ragazze e ragazzi al mondo della robotica e delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). 

L’intero percorso è stato proposto come un gioco, una mappa del tesoro con varie tappe da conquistare, lavorando e impegnandosi con spirito di squadra, sapendo che l’imprevisto è dietro l’angolo e le soluzioni non sono mai univoche.

Divertimento, entusiasmo e creatività sono stati il comune denominatore del corso, ma le competenze messe in campo dai ragazzi sono state molto più rilevanti: risoluzione di problemi, spirito di iniziativa, collaborazione e comunicazione, oltre che una buona dose (indispensabile!) di capacità matematiche e logiche.

Testare continuamente il proprio progetto (sia quello pratico di costruzione che quello teorico di programmazione vera e propria) è stato un passo fondamentale del percorso per individuare eventuali errori e possibili miglioramenti, sia all’interno del proprio team sia confrontandosi con gli altri gruppi. Tutte competenze trasversali fondamentali, anche per l’orientamento scolastico.

Solo l’inizio?

La robotica, inoltre, ha dato la possibilità alle docenti Alberti e Trevisan di proporre lo stesso problema-sfida con diversi livelli di approccio, fornendo così un’opportunità non di poco conto quando si ha di fronte un gruppo con caratteristiche molto eterogenee (per età, classe di provenienza, conoscenze pregresse).

Lezioni di scienze, ingegneria e matematica applicata (misure, angoli, proporzioni, circonferenza, stime, percentuali, consumo energetico, trasformazione di energia, macchine semplici…) mascherate da un divertente “gioco” con mattoncini. Tutto il lavoro di programmazione è stato realizzato usando applicazioni di “coding a blocchi”. Alla fine i piccoli robot sono diventati praticamente di famiglia. Insomma, un successo sotto tutti i profili e alla “Monteggia” si sta già pensando alle “sfide” per il prossimo anno!

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