(Elisa Petrocelli, dal sito www.varesenoi.it) Tra gli organizzatori della protesta dei lavoratori dell’Agenzia Formativa avvenuta nella mattinata di martedì 6 maggio davanti Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese, c’è anche CISL Fp dei Laghi.
“Abbiamo deciso di proclamare lo sciopero perché non ci sono più le condizioni per far lavorare seriamente il personale” ha dichiarato Annunziato Praticò, segretario generale della Cisl Fp dei Laghi.
In mattinata Cisl, insieme agli due sindacati presenti (Fp Cgil e Cobas) e ad alcuni lavoratori, è stata ricevuta prima da un rappresentante del viceprefetto di Varese e in seguito dal presidente della Provincia di Varese Marco Magrini.
“Nel primo incontro abbiamo ribadito e condiviso le condizioni lavorative presenti all’Agenzia Formativa – spiega Praticò – Le motivazioni dello sciopero sono state verbalizzate con la promessa di un aggiornamento il 14 maggio con l’incontro con il presidente del Cda”.
Successivamente, sono stati accolti da Magrini: “Il presidente ci ha ascoltato, ribadendo che questi aspetti non riguardano solo i lavoratori, ma anche il servizio erogato ai ragazzi – continua il segretario di Cisl dei Laghi – Le problematiche si sono accumulate e stratificate nel corso di un anno e il presidente Magrini ha condiviso con noi il fatto che in questo tempo ci sono stati solo risultati preoccupanti. Lui sostiene che il bilancio è solido, anche se una parte di questo deve essere utilizzato per ripagare i debiti. Infatti, il personale in servizio all’Agenzia è dipendente diretto della Provincia, che paga il suo stipendio, ma una quota la deve rimborsare l’Agenzia stessa. Il debito, per ora, è di seimila euro, ma sembra che si stiano mettendo in pari”.
Le problematiche da risolvere il prima possibile, secondo Praticò, sono due: l’apertura del Tavolo negoziale e la gestione dei cartellini, in quanto il software presente nei luoghi di lavoro funziona male. “Speriamo che con l’incontro con il neopresidente del Cda, previsto per il 14 maggio, si riesca a chiudere queste due questioni. Se non si risolvono, si rischia l’accreditamento con Regione Lombardia”.
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