È la voce dell’ex sindaco di Luino e attuale deputato Andrea Pellicini che oggi, mercoledì 6 settembre, si alza nuovamente in difesa dell’ospedale della cittadina lacustre.
Come rappresentante di un «territorio che si estende fino alla vicina Svizzera», Pellicini ha infatti inviato una lettera rivolta a Regione Lombardia e, in particolare, all’assessore al Welfare Guido Bertolaso, con lo scopo di sottolineare «le valide ragioni che richiedono che l’ospedale posto più a nord, quello di Luino, città in cui vivo e che ho amministrato come sindaco per dieci anni, rimanga un ospedale per la cura degli acuti, non perdendo quelle caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto».
Come noto, il quinto piano dell’edificio di via Forlanini andrà a ospitare l’ospedale di Comunità i cui lavori inizieranno nel corso di questo mese, secondo quanto lo stesso Pellicini ha potuto apprendere durante un sopralluogo effettuato insieme al Commissario della ASST Sette Laghi Giuseppe Micale.
Una «novità certamente positiva e importante per completare l’offerta dei servizi in favore di una popolazione di circa 75mila abitanti che vivono distanti almeno 30-40 chilometri dall’ospedale di Varese – sottolinea l’onorevole luinese – in un territorio difficile, collinare e montuoso in cui un ospedale efficiente può essere determinante per salvare la vita delle persone. L’ospedale di Comunità – ribadisce – deve quindi essere un completamento, non certo una sostituzione dell’ospedale per acuti».
Per questo motivo, evidenzia Pellicini, «va salvaguardato e potenziato il pronto soccorso, difesa la chirurgia del dottor Carini e riorganizzato il reparto di Ortopedia-Traumatologia. Gli accessi in pronto soccorso nel periodo turistico, in cui il territorio del lago Maggiore raddoppia i suoi residenti, dimostrano che Ortopedia e Traumatologia sono di fondamentale importanza. Oggi il reparto è diretto dall’ottimo dottor Massimo Masola il quale, però, rischia tra qualche mese di rimanere da solo per il pensionamento dei due ortopedici che gli sono rimasti. È necessario un intervento diretto della Regione per l’azienda a risolvere positivamente questo grave problema».
Inoltre, anche per «rimarcare la tradizionale vocazione per la cura degli acuti», l’ex primo cittadino di Luino ritiene «che sia giunto anche il momento di dotare l’ospedale di sale operatorie nuove attraverso uno stanziamento specifico. Bisogna mettere i chirurghi nelle migliori condizioni per poter operare – spiega – anche perché, in caso contrario, i medici potrebbero essere disincentivati a lavorare in ambienti non più moderni».
Tutti temi che Pellicini non ha solo intenzione di porre per iscritto ai vertici regionali, ma sui quali intende confrontarsi faccia a faccia con l’assessore Bertolaso, con cui auspica di poter parlare quanto prima «nella convinzione che Regione Lombardia abbia a cuore le esigenze dei presidi ospedalieri di frontiera».
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