Una palla di gomma, sparata da un fucile da caccia, ha ucciso il 34enne Rachid Nachat nel pomeriggio di venerdì, nei boschi di Castelveccana. Questo è l’esito dell’autopsia svolta nella giornata di ieri dal medico legale nominato dalla Procura di Varese, che fa emergere altri dettagli sulla tragedia verificatasi la scorsa settimana.
Mentre proseguono le indagini, l’autopsia, protrattasi sino alle ore 21 di ieri – si legge nella nota inviata dalla Procura e firmata dal Procuratore della Repubblica Massimo Politi -, «ha accertato che la causa di morte deve ascriversi alla penetrazione dal lato posteriore destro, a tre centimetri dalla linea mediana, di una palla in gomma, compatibile con l’utilizzo di un fucile da caccia, che ha causato lacerazioni polmonari e shock emorragico secondario».
Restano da accertare le cause che hanno portato allo sparo del colpo da parte del sottufficiale dei carabinieri della Compagnia di Luino, e quanto sia successo prima e dopo, durante l’operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Luino, che da anni ormai sono impegnati nei boschi dell’alto Varesotto (Valtravaglia, Valganna e Valmarchirolo) per debellare lo spaccio di droga, che vede coinvolti soprattutto giovani nordafricani.
Negli scorsi giorni gli agenti della Squadra Mobile di Varese hanno effettuato rilievi e accertamenti nella zona dove è avvenuto l’omicidio per ricostruire la dinamica dei fatti, ma non vi sono al momento ulteriori dettagli in merito ai diversi interrogativi che gli inquirenti dovranno provare a chiarire.
Nel frattempo hanno espresso il loro dispiacere, per la perdita di una giovane vita umana, il sindaco di Castelveccana, Luciano Pezza, l’onorevole Andrea Pellicini e il presidente della Comunità Montana Valli del Verbano, Simone Castoldi, che hanno inoltre espresso stima e gratitudine nei confronti dei militari dell’Arma che ogni giorno si spendono per la tutela dei cittadini.
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