I benzinai non ci stanno a passare per speculatori e responsabili dell’aumento del costo dei rifornimenti di carburante, scattato con la mancata proroga, voluta dal Governo, del taglio alle accise.
E’ partendo da questa posizione, rivendicata dalle associazioni di categoria, che nella giornata di ieri era stato annunciato uno sciopero generale dei benzinai per le giornate del 25 e 26 gennaio. Sciopero che oggi è stato momentaneamente congelato, a seguito dell’incontro tra una delegazione dell’esecutivo e i sindacati.
I benzinai non sono speculatori, è la linea ribadita dalle associazioni di categoria, questo anche a fronte di quanto dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ovvero che sarebbero circa 4 mila i benzinai che non comunicano al ministero i prezzi giornalieri, tanto che nel primo testo del decreto trasparenza (clicca qui) è stato inserito un provvedimento specifico riguardante l’obbligo di esporre ogni giorno, accanto al prezzo dei carburanti proposto agli automobilisti, il prezzo medio nazionale stabilito dal Ministero delle Imprese.
L’incontro tra le parti, svoltosi a Palazzo Chigi, ha portato ad una apertura che passerà da un tavolo messo in calendario per martedì prossimo e voluto per dialogare sulle proposte dei benzinai per affrontare la crisi, in attesa di prendere visione del testo finale del decreto trasparenza.
Di proposte ha parlato anche il Codacons, annunciando un elenco di 8 soluzioni da sottoporre all’attenzione del Ministero delle Imprese. Tra queste, come riporta l’agenzia Adnkronos, ci sarebbero un intervento sui prezzi dei distributori dell’Eni e un controllo diretto sul prezzo della benzina da effettuare tramite una apposita piattaforma digitale, oltre che un tetto al prezzo finale.
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