Luino | 26 Ottobre 2022

Luino, mensa scolastica: nell’incontro con i genitori tiene banco la “Pasta in bianco”

Tante criticità emerse dall'incontro tra i genitori, l'amministrazione, il tecnologo Cattorini e la responsabile Sodexo. Sonnessa: «La salute dei bambini è fondamentale, ci saranno altre riunioni»

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Educare i bambini a alimentarsi in modo corretto, alzare il livello di qualità dei pasti e ascoltare i genitori dei bambini che frequentano l’Istituto Comprensivo “B. Luini”, per condurli a conoscere e a stimolare uno stile di vita salutare e consapevole.

Questo l’intento dell’amministrazione comunale, rappresentata dalla vicesindaca Antonella Sonnessa e dalla consigliera Erika Papa, nell’incontro organizzato ieri a Palazzo Verbania con le famiglie, il tecnologo alimentare, il dottor Stefano Cattorini, la responsabile Sodexo e, non da ultima, Cinzia De Rossi, dell’associazione diabetici di Luino. Presente una quarantina di genitori.

A prendere parola, dopo gli onori di casa della vicesindaca Sonnessa, è stato il dottor Stefano Cattorini, tecnologo alimentare che da quasi un anno è stato incaricato dal Comune di occuparsi delle mense scolastiche e della Commissione mensa, con compiti di supporto per mantenere una ristorazione di qualità. E proprio Cattorini ha presentato un questionario che 149 famiglie hanno compilato lo scorso anno, relativo al servizio mensa.

Dal questionario si è evinto che, nella maggior parte dei casi, la soddisfazione dei genitori per il servizio mensa è scarsa, non solo per quanto riguarda il menù proposto (voto medio-basso nel 76% dei casi circa), ma anche la qualità (voto medio-basso nell’81% dei casi circa), nell’aspetto nutrizionale del cibo e la quantità (voto medio-basso in oltre 66% dei casi).

Ad emergere anche è stato il problema dei pasti freddi, soprattutto in relazione al trasporto nei plessi periferici di Luino come Voldomino, Creva e Motte. La presentazione degli esiti del questionario è poi continuata entrando più nel dettaglio tra punti di forza, corrette grammature dei pasti e tipologie di menù da proporre. Inoltre, sono state presentate tutte le tipologie di diete: speciali (motivi patologici, glutine, allergie o intolleranze), patologiche (diabete, disfagia), etico-religiose (vegetariane, vegane, culture diverse, etc.), per idiosincrasia (disgusto per un determinato elemento) e, infine, diete in bianco (per un periodo limitato, per non appesantire l’apparato digerente dopo una malattia).

I temi sono stati affrontati cercando di approfondire nel dettaglio le criticità, confrontandosi, anche in modo acceso, soprattutto durante i tanti interventi dei genitori. Ed è stato proprio il tema delle “diete in bianco” (cosiddetta “Pasta in bianco”) a suscitare i più grandi malumori tra i genitori: «Perché se mio figlio non riesce a mangiare un piatto, o non lo vuole, voi non potete dargli un piatto di pasta in bianco? Poi arriva a casa affamato, dopo otto ore di scuola… stiamo parlando di bambini e con tutti i problemi che abbiamo tra lavoro, scuola, famiglia, impegni, sport… non volete dargli un piatto di pasta?», commenta uno tra i papà più scontenti del servizio mensa.

Ma non è l’unico, perché anche altri hanno posto attenzione su altri temi: l’elevato costo delle tariffe, l’obbligare i bambini a mangiare un piatto che non vogliono, su tutti le verdure, ma anche per intolleranze a formaggio e lattosio, per arrivare anche ad una ragazzina vegetariana, in difficoltà perché ogni giorno non ha il suo “menù ad hoc”, quando invece sarebbe previsto da capitolato, senza dimenticare i problemi dei pasti fissi, con la richiesta di una mamma di incrociare i menù quotidiani perché in caso contrario il figlio, che non frequenta il “dopo-scuola”, mangerebbe sempre le stesse pietanze.

A cercare di rispondere a alle varie richieste, talvolta presentate con toni alti ed esasperati, sintomo di un malessere evidente, sono stati tutti i presenti, ma a provare a gettare acqua sul fuoco è stata a più riprese la consigliera comunale Erika Papa: «Abbiamo indicazioni dall’ATS Insubria sulle modalità e sulla tipologia di menù e di pasti da proporre ai vostri figli, ci sono regole e line guida da seguire. Potrebbe verificarsi che in caso contrario si possa incorrere in penali da pagare. ».

«Nonostante le lamentele e le criticità emerse siamo soddisfatti dell’incontro – commenta la vicesindaca di Luino, Antonella Sonnessa -. È la prima volta in assoluto che l’amministrazione comunale organizza un incontro con tutti i genitori per esporre il lavoro che è stato fatto e che si andrà a fare. È vero che esiste la Commissione mensa, ma ci siamo accorti che a volte non basta, volevamo dare informazioni dirette a tutti gli interessati».

«Vogliamo migliorare la qualità del cibo, anche in relazione al fatto che l’appalto gestito da Sodexo si esaurirà alla fine dell’anno scolastico. Stiamo predisponendo una nuova gara e ci stiamo adeguando, cercando di avere una visione più ampia possibile ma con un unico obiettivo: lavorare al meglio sull’educazione alimentare, ne va della salute dei vostri figli», conclude Sonnessa.

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