Mesenzana | 3 Giugno 2022

Mesenzana, “le farfalle della Materna”: nascono grazie ai bambini e volano in cielo da Giada e Alessio

Nella serra progettata dalla docente Barbara Croci ci si prende cura dei bruchi fino alla loro trasformazione. Con un mosaico lo spazio sarà dedicato ai due ragazzi uccisi dal padre

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Alla scuola dell’infanzia “Roberto Rossi” di Mesenzana i bambini ora sanno che la natura ha i suoi cicli, che possono essere magici e regalare emozioni, ma che in ogni caso vanno rispettati. Per il bene di tutti. Insegnamenti preziosi, arrivati un poco per volta, di pari passo con la realizzazione di una serra delle farfalle, nel giardino dell’istituto.

Uno spazio voluto dalla docente Barbara Croci, messo a punto lo scorso inverno ma che solo ora, a ridosso dell’estate, ha mostrato a tutti il suo vero fascino, e il valore della sua componente educativa. «Abbiamo seguito da vicino le fasi che portano alla nascita di una farfalla – racconta l’insegnante – un evento che, per come si svolge, difficilmente può essere osservato nella vita di tutti i giorni. I bambini si sono presi cura delle piante, dalla semina al loro nutrimento quotidiano, per creare l’ambiente ideale. Poi abbiamo ordinato i primi bruchi e li abbiamo studiati: cosa mangiano, come vanno gestiti. Il tutto tenendo in ordine la serra, giorno dopo giorno».

I piccoli dell’istituto, 82 in totale, una volta divisi in gruppi, sono stati tutti coinvolti. E all’inizio della settimana hanno assistito all’atto finale: la trasformazione delle crisalidi in farfalle e, infine, la liberazione dei colorati insetti. «Mentre le farfalle volavano in cielo ci è piaciuto pensare che stessero andando da Giada e Alessio, a portare loro il nostro saluto – aggiunge la docente in riferimento alle giovani vittime della tragedia avvenuta il 24 marzo scorso, quando il paese è stato sconvolto dalla notizia dei due bambini, di 13 e 7 anni, uccisi nel sonno dal loro padre – Questo progetto esisteva già prima di quel drammatico giorno. Ma dopo quello che è successo abbiamo deciso di dedicare la nostra serra ai due fratelli».

Alessio aveva terminato la sua esperienza alla scuola dell’infanzia prima del lockdown. Il suo nome comparirà insieme a quello di Giada in un mosaico che gli insegnanti della scuola hanno deciso di realizzare proprio nei pressi della serra. «Qui, tra i bruchi e le farfalle, abbiamo capito cosa significa occuparsi di una creatura, da quando nasce a quando, dopo essere stata accudita per tutto il tempo necessario, viene lasciata andare – aggiunge Barbara Croci –  E quelle due piccole anime non hanno avuto la possibilità di arrivare fino a questo punto. Un’altra ragione per cui abbiamo voluto legare il nostro progetto al loro ricordo».

Un progetto, quello della serra, «fortemente ispirato dall’Oasi Tropicale della Valcuvia – sottolinea in conclusione la docente – dove il dottor Luca Chiesa, che ringraziamo per la collaborazione e il supporto, coltiva piante rare e medicinali». Entusiasta il sindaco di Mesenzana, Alberto Rossi, che nella mattinata di lunedì ha visitato la struttura insieme alla dirigente scolastica Katia Fiocchetta: «Iniziative come questa ci ricordano che la scuola è viva – commenta il primo cittadino – e che i nostri docenti e i ragazzi sono all’avanguardia rispetto a temi importanti come quello della natura. Capire la natura equivale a capire noi stessi. Sono fortunato ad avere un corpo docenti, dalla scuola materna alle medie, in grado di portare sempre idee nuove per attività coinvolgenti».

Nella serra sono rimasti alcuni bruchi, che potrebbero mutare in crisalidi già entro la fine di giugno, cioè prima del periodo di vacanze estive. E’ invece certo che l’attività riprenderà il prossimo anno, quando altre farfalle, grazie ai bambini, potranno iniziare a spiccare il volo.

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