Cuveglio | 26 Ottobre 2021

Riforma della sanità, territori al centro: il futuro passa dall’alto Varesotto

Emanuele Monti presenta le linee programmatiche del piano ai sindaci della Valcuvia: "Rilancio dei distretti locali grazie agli ospedali e alle case di comunità"

Tempo medio di lettura: 3 minuti

Un anno di ascolto in Regione, tra audizioni e incontri, e oltre due miliardi di euro da spendere grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gravita attorno a questi due fattori il progetto di potenziamento della sanità lombarda, legato alla modifica della legge 23/2015 che verrà votata in consiglio regionale nei prossimi giorni.

Si ripartirà dall’eccellenza ma anche e soprattutto dai territori, ha assicurato il presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia, Emanuele Monti, nel suo incontro con gli amministratori della Valcuvia, finalizzato ad introdurre la riforma e organizzato nella mattinata di sabato presso il municipio di Cuveglio, grazie al coinvolgimento dei sindaci e dei volontari della sezione LILT coordinata dalla responsabile Maria Luisa Bragutti, reduci da un mese di grande attività in favore della prevenzione, tra screening gratuiti e momenti di approfondimento; un’attività scandita dal fitto calendario dell’ottobre rosa, dedicato al tema del tumore al seno.

L’eccellenza che già contraddistingue i centri specialistici per cure ed interventi della regione dovrà approdare anche nel locale, dove il cambiamento atteso da anni ha ora delle coordinate precise, quelle del piano comunitario di investimento. Coordinate che definiscono in primo luogo l’erogazione di nuovi servizi, attraverso i già annunciati ospedali e case di comunità. Luino su questo versante farà da “apripista”, ma la natura del nosocomio di via Forlanini non cambierà, ha precisato Monti riprendendo i concetti già espressi dal direttore generale di Asst Sette Laghi, Gianni Bonelli, durante la sua recente visita presso l’ospedale della città lacustre.

Ospedali e case. L’ospedale di comunità è l’emblema dell’intero progetto, concepito per circoscrivere ancora di più le esigenze dei territori e dunque dei distretti; esigenze particolarmente strategiche nel caso dell’alto Varesotto dove queste strutture, prima a Luino e successivamente a Cuasso, garantiranno un approccio più efficiente alla riabilitazione e alle cure post operatorie. Si partirà con gli spazi della Medicina, per poi passare ad un completo riutilizzo del quinto piano dell’ospedale, ora in fase di ristrutturazione, con la messa a sistema di venti nuovi posti letto. Con le case di comunità, invece, Regione intende avviare un percorso finalizzato a mettere mano alla legge del 1978 che definisce il ruolo dei medici di base, oggi fortemente penalizzato da una serie di incombenze, pressoché quotidiane, legate più alla trafila burocratica e amministrativa, inerente gli ambulatori, che al rapporto diretto col paziente. Il lavoro in forma associata, al fianco di infermieri, tecnici e personale di segretaria è la chiave per superare gli attuali ostacoli, liberando il medico da quei compiti che snaturano il ruolo, fornendogli più tempo per il contatto diretto. La casa di comunità è la struttura con cui tale formula verrà sperimentata, a cominciare anche in questo caso dall’area del Verbano: una prima “casa” vedrà la luce a Laveno, all’interno di un edificio da selezionare tra gli immobili di proprietà dell’azienda sanitaria e degli enti locali.

Più confronto, più coinvolgimento. Un progetto elaborato attraverso l’ascolto non può che avere ricadute dirette sulle istanze provenienti dalle comunità, anche in riferimento alle sue traiettorie attuative. “I distretti sanitari triplicheranno, ci saranno delle commissioni – ha spiegato Emanuele Monti – e altri spazi di confronto per dare più centralità nei processi decisionali al ruolo del paziente e dei suoi rappresentanti, così come a quello dei sindaci e del mondo del volontariato”, un mondo che garantisce successo e longevità a tutte le iniziative intraprese in favore della prevenzione, campo in cui la Lombardia – in rapporto alle attività di screening – detiene il primato nazionale, vantando dunque un utilizzo consapevole e ragionato “dell’arma più efficace contro la malattia”, per dirla con le parole utilizzate durante l’incontro dal presidente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, Ivano Pellerin.

Cuasso e Cittiglio, due idee di futuro. Tra le linee del Pnrr, l’ospedale di comunità non è l’unico intervento destinato a coinvolgere la Valceresio nel processo relativo alla riforma. All’interno dell’ospedale di Cuasso, grazie ad un investimento da 25 milioni di euro, verrà realizzato un importante polo universitario dedicato alla pneumologia e alla formazione dei medici. Su Cittiglio le priorità sono meno definite allo stato attuale, ma in un’ottica di transizione dal vecchio modello al nuovo, il processo spalancherà le porte a quella che al Pirellone hanno già inquadrato come una sfida per il futuro: “Pensare ad una sanità lacustre“, schema all’interno del quale il nosocomio alle porte della Valcuvia potrebbe ricoprire un ruolo di coordinamento per la gestione delle emergenze.

I fondi. Il primo stanziamento, da cento milioni di euro circa, arriverà con l’inizio della prossima primavera. La politica regionale avrà grosse responsabilità per ciò che riguarda la realizzazione del piano, che passerà anche dalla capacità di tenera alla larga i timori circa il rischio che il concetto di “eccellenza” si riveli a conti fatti una manna dal cielo per i soli “grandi centri” e per i privati, a svantaggio dei contesti periferici: uno scenario già visto. Ma guardando ai confini del Pnrr e della sua miniera d’oro, Emanuele Monti ha lanciato un messaggio che suona un po’ come un monito rivolto ai piani superiori: “La Regione farà la sua parte, lo Stato dovrà fare altrettanto, per evitare che vengano sacrificati soldi destinatati ad ambiti particolarmente sensibili, per investire su altri fronti. Abbiamo bisogno di medici, di formazione. Di più borse di studio”.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

Lascia un commento

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127