Luino | 14 Agosto 2021

Green pass: controllo della carta di identità solo se dati palesemente incongruenti

FIPE – Confcommercio aveva da tempo richiesto un alleggerimento degli oneri per gli esercenti, che sono imprenditori e non "sceriffi". Tutti i chiarimenti

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Articolo pubblicato da Confcommercio Ascom Luino

NB Per quanto riguarda le regole del green pass per le attività commerciali e altre vi invitiamo a leggere il nostro precedente articolo, aggiornato sulla base delle nuove disposizioni emanate.

Dal 6 agosto 2021 per l’accesso a determinati luoghi o servizi (ad esempio la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio, bar compresi, per il consumo al tavolo al chiuso) il cliente deve essere in possesso del green pass.

Sulla tipologia di controlli che l’esercente è tenuto ad effettuare sono intervenute importanti novità, a seguito dell’emanazione di una specifica circolare da parte del Ministero dell’Interno (Circolare n. 15350/117/2/1 del 10/8/2021 – clicca qui per visualizzarla).

In particolare è stato precisato che il controllo sul documento di riconoscimento (es. carta di identità) di chi esibisce il green pass deve essere inteso come attività di accertamento avente natura discrezionale, che si rende necessaria solo nei casi di abuso o elusione delle norme: a titolo esemplificativo, come nel caso di evidente difformità tra l’età desumibile dal green pass e quella presunta (un giovane con il green pass di un anziano) o per difformità del sesso (un uomo che presenta il green pass di una donna).

Al di fuori di casi limite, l’esercente/imprenditore non è tenuto a chiedere al cliente il documento di identità per verificare che vi sia una rispondenza tra il nome che risulta dal green pass e l’identità effettiva.

Se, a seguito di un controllo da parte delle forze di polizia o del personale di polizia municipale, dovesse emergere che chi possiede il green pass è persona diversa dall’intestatario della stessa, la sanzione sarà unicamente irrogata al cliente, a meno che non siano riscontrabili evidenti responsabilità a carico dell’esercente. Solo in quest’ultimo caso sarà sanzionato, oltre al cliente, anche l’esercente.

La procedura da osservare da parte degli imprenditori

Le attività per le quali è previsto l’esibizione del green pass (ad esempio i servizi di ristorazione al tavolo al chiuso; piscine; palestre; centri benessere, ecc.) devono chiedere al cliente di esibire il green pass. L’esercente/imprenditore o suo delegato deve verificare la validità del green pass con l’App ‘VerificaC19’; solo in caso di palesi discordanze può chiedere all’avventore di esibire un documento di identità.

Precisiamo che l’esercente è autorizzato a chiedere il documento di identità, anche se non è un pubblico ufficiale, per l’attività di verifica del green pass: lo prevedono infatti le disposizioni normative in vigore. Su questo punto si è espresso recentemente anche il Garante della Privacy ribadendo la legittimità di questo comportamento, che non viola il diritto alla privacy del cliente.

La novità per gli alberghi

Con una FAQ pubblicata sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri (QUI IL LINK) è stato precisato che il green pass per i servizi di ristorazione al tavolo al chiuso negli alberghi è obbligatorio solo se tali servizi sono offerti anche a persone che non alloggiano nella struttura.

Negli alberghi che, invece, somministrano cibi e bevande solo ai clienti alloggiati non è previsto l’obbligo di green pass nelle sale di ristorazione al chiuso.

La delega ai dipendenti per le verifiche

Nel caso in cui l’attività di verifica del green pass sia effettuata da dipendenti o altre persone delegate dal titolare, la delega deve risultare da un documento scritto. Qui potete scaricare il fac-simile predisposto da FIPE – Confcommercio. Naturalmente non serve la delega se i controlli sono effettuati dal/dai titolare/i dell’esercizio (il titolare per le ditte individuali, i soci operativi nelle società di persone o l’amministratore/i per le società di capitali).

L’impegno di FIPE – Confcommercio

L’alleggerimento degli adempimenti per gli imprenditori è stato richiesto a gran voce da FIPE – Confcommercio: questo nuovo orientamento, che semplifica l’attività di verifica, è un importante risultato ottenuto a beneficio delle categorie interessate, in particolare dei pubblici esercizi.

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