Tre dipinti – di cui uno attribuibile a Simone Peterzano, maestro del Caravaggio – riportati a nuova vita e ora a disposizione degli sguardi di chi li vorrà ammirare, dagli abitanti di Dumenza a quelli di tutto il Luinese e ai turisti che decideranno di inserire la “Valle Smeralda” tra le loro destinazioni. Magari attirati proprio dall’arte che vuole diventare sempre più una delle protagoniste del territorio.
Le opere, dopo un lungo e impegnativo restauro voluto fortemente dall’ex sindaco del paese, Valerio Peruggia, sono ora nuovamente esposte all’interno della chiesa dei santi Nazaro e Celso dove, sabato 24 luglio – come racconta il quotidiano locale La Prealpina – si è tenuta una cerimonia di presentazione alla presenza di autorità civili e militari, alla quale è intervenuto anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
Dopo i saluti introduttivi del parroco don Nicola Porcellini e del primo cittadino Corrado Nazario Moro, a fare gli onori di casa è stato proprio il predecessore di Moro che ha seguito da vicino tutto l’iter dei lavori, presentando un video che riassume le fasi di quanto portato avanti dalla squadra di “Breraut Restauri”. Le tre tele riscoperte – questo il titolo del filmato – racconta il lungo e complesso lavoro guidato da Elisa Isella e Francesca Mancini in un anno e mezzo: un connubio di tecniche antiche e approccio scientifico, grazie anche al supporto da parte di chimici di calibro internazionale come Paolo Cremonesi.
Un’esperienza, questa, che è il frutto di un lavoro di squadra con diversi protagonisti tra le istituzioni, a partire da quelle locali come il Comune di Dumenza, la parrocchia di San Giorgio e la Comunità Montana Valli del Verbano, per arrivare sino alla Curia milanese e a Regione Lombardia. Un lavoro rimarcato da tutti gli esponenti intervenuti per l’occasione, come il senatore Alessandro Alfieri, il deputato Matteo Bianchi, i consiglieri regionali Emanuele Monti e Giacomo Cosentino e il vicepresidente della Comunità Montana Marco Fazio.
Ma l’impegnativo restauro non è l’ultimo passo della storia di questi tre dipinti: l’attribuzione della Crocifissione al maestro di Caravaggio e delle due opere dedicate ai santi Nazaro e Celso al Morazzone e alla scuola veneziana non è certa e, dunque, occorreranno ancora nuove ricerche per accertarle e fondi per poterle portare avanti. Un’ulteriore tappa che potrebbe far proseguire il gioco di squadra giunto fino a questo punto, portando così a una maggior valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della Val Dumentina.
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