Luino | 8 Giugno 2021

Luino, Tiziana Zanetti nuova curatrice dell’Archivio Sereni e Chiara

L'assessore alla Cultura Botta: "Sapere di poter contare sulle competenze di una persona come la dottoressa Tiziana Zanetti ci dà grande soddisfazione"

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Con il mese di giugno, l’Archivio Sereni e Chiara avrà una nuova curatrice: si tratta della dottoressa Tiziana Zanetti, dipendente del Comune da molti anni, che andrà a sostituire Federico Crimi, figura che ha ricoperto questo incarico per alcuni anni.

La dottoressa Zanetti si occuperà del coordinamento e della gestione delle attività di accesso agli archivi e alla biblioteca privata di Sereni e in particolare delle richieste di ricerca scientifica. Verificherà  lo stato di conservazione dell’archivio e curerà i rapporti con il Comitato scientifico.

“Durante il percorso di individuazione di una figura che si occupasse della curatela del prestigioso archivio di cui il Comune è proprietario insieme a Regione Lombardia – commenta l’assessore alla Cultura, Serena Botta -, abbiamo seguito l’iter normativo che prevede la verifica di professionalità analoghe con formazione universitaria idonea presenti all’interno dell’ente”.

“Tale professionalità era presente e disponibile a svolgere le mansioni di curatrice dell’archivio e siamo convinti che sarà solo il primo passo verso una proficua collaborazione. I progetti legati agli archivi sono tanti e sapere di poter contare sulle competenze di una persona come la dottoressa Tiziana Zanetti ci dà grande soddisfazione, i sui titoli ed  e la sua esperienza sono sinonimo di garanzia”, conclude l’assessore Botta.

FORMAZIONE

– Corso di Perfezionamento “La tutela del patrimonio culturale:  conoscenza storica e diagnostica scientifica per il contrasto alle aggressioni criminali” (Università degli Studi Roma Tre – MiBACT- Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, 2015)

– Master “Cittadinanza e Costituzione. Cultura e professione per l’intervento nella scuola e sul territorio” (Università Cattolica del Sacro Cuore, Scienze della Formazione, Milano, 2014)

– Laurea triennale in Scienze dei beni culturali, indirizzo storico artistico (Università degli Studi di Milano, 2012)

Tesi di laurea in Storia dell’arte moderna: “Enti locali e politiche culturali espositive negli anni Settanta: il caso di Bernardino Luini a Luino”, relatore: Prof. Giovanni Agosti; votazione: 110/110 con lode

– Laurea in Giurisprudenza vecchio ordinamento (Università degli Studi di Milano, 2000)

ESPERIENZE

Studiosa del diritto dell’arte e del patrimonio culturale.

Si occupa di progetti di ricerca, formazione e divulgazione relativi al patrimonio culturale e alla sua «tutela» (intesa nella specifica accezione contenuta nella normativa in materia di beni culturali) collaborando con soggetti pubblici e privati.

E’ docente del Seminario “Diritto e Patrimonio artistico” – Dipartimento Scienze Umane e dell’Innovazione per il Territorio, Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Università dell’Insubria di Varese.

Si è dedicata alle questioni che riguardano il rapporto controverso e delicato tra Diritto e Patrimonio culturale, tra le quali il tema della circolazione internazionale delle opere d’arte, la tutela dei beni culturali mobili, le nuove forme di arte contemporanea, l’“individuazione” dei beni culturali.

Ha svolto attività di ricerca presso l’Istituto di Antropologia per la cultura della persona e della famiglia di Milano.

Dalla collaborazione, anche con  Magistrati, Avvocati e Antropologi, sono nati diversi progetti editoriali in materia di patrimonio culturale:

– A.Palomba, L.Salvemini, T.Zanetti, Arte e Legalità. Per un’educazione civica al patrimonio culturale, San Paolo 2018;

– A.Biscaldi, C.Marzagalli, A.Palomba, V.Piglionica, L. Salvemini, T. Zanetti (a cura di T.Zanetti), Il bello e il giusto. Sulla tutela del patrimonio culturale e la sua fragilità, San Paolo 2019;

– P.Alliata, A.Biscaldi, C.Marzagalli, A.Palomba, V.Piglionica, L. Salvemini, T. Zanetti, L’arte e il mistero. Sui beni culturali di interesse religioso, San Paolo 2020 con la Presentazione del Prof. Lorenzo Ornaghi, già Ministro dei beni e delle attività culturali e l’Introduzione di Don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI.

E’ relatrice nell’ambito di seminari e convegni e autrice di contributi in riviste specializzate (tra le quali: «Gazzetta Ambiente», 3/2017; la collana Appalti pubblici (a cura di M.A. Cabiddu, M.C. Colombo), Beni culturali (vol. V), «Il Sole 24Ore», 2018; la rivista «Hestetika» .

Considera fondamentale e imprescindibile il profilo educativo e formativo, sul tema ha scritto, tra gli altri, per «Il Giornale dell’arte» (maggio 2019) un contributo dal titolo Inseriamo l’educazione ai beni culturali nell’educazione civica.

Collabora con numerosi Istituti scolastici (licei classici, scientifici, linguistici; istituti ad indirizzo turistico-culturale) per la progettazione e lo sviluppo di progetti di educazione al patrimonio culturale, in riferimento a “Cittadinanza e Costituzione” e di recente alla nuova “Educazione civica”. Relatrice e membro del gruppo tecnico-scientifico composto dai Magistrati, Avvocati e Antropologi sopra citati nell’ambito del progetto “Diventare cittadini maturi… attraverso l’arte”.

All’interno dell’Archivio Vittorio Sereni dal 2010 al 2017 è stata responsabile scientifico dei progetti di educazione al patrimonio culturale relativi al “bene culturale archivistico”; ha collaborato nella curatela della mostra varesina e del catalogo A. Stella, B. Colli, T. Zanetti, Luino e immediati dintorni – geografie poetiche di Vittorio Sereni, Insubria University Press2010.

Vivo sul lago di Varese e il mio interesse per il patrimonio culturale e la sua difesa è nato in relazione alla cultura immateriale del territorio dei laghi, in ragione di un legame forte e profondo con le vicende che hanno riguardato la mia famiglia e la comunità che vive e ha vissuto intorno al lago.

In particolare sono stata responsabile scientifica di progetti di interesse regionale di studio e documentazione, basati principalmente sulla ricerca storica archivistica, anche in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria e numerosi enti territoriali. In questo contesto ho sperimentato con intensità la necessità di conoscere il nostro patrimonio culturale nella sua straordinaria complessità come primo e imprescindibile gesto di tutela e di cura.

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