Turchia | 10 Aprile 2021

L’EOLO-KOMETA riparte a caccia della prima vittoria: “In Turchia si può fare”

Al via domani il Tour of Turkey: gli azzurri di Basso e Contador punteranno a fughe e vittorie di tappa. Occhi su Belletti, che ha già ottenuto successi in questa corsa

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Prenderà il via domani, domenica 11 aprile, sulla penisola anatolica, la più lunga corsa a tappe affrontata finora dalla EOLO-KOMETA, il ProTeam della Fondazione Contador: il Tour of Turkey. Otto tappe, quelle della corsa turca un tempo competizione del circuito World Tour, durante le quali la squadra con base varesina andrà alla ricerca della prima vittoria.

Lo spagnolo Diego Pablo Sevilla e gli italiani Vincenzo Albanese, Manuel Belletti, Mattia Frapporti, Francesco Gavazzi, Samuele Rivi e Luca Wackermann – tra cui cinque che hanno già vissuto l’esperienza di questa corsa – saranno i sette con cui l’EOLO-KOMETA Cycling Team parteciperà alla corsa: una formazione attrezzata per la caccia di fughe e per gli arrivi in volata, che non lotterà per la maglia turchese finale.

Tra questi, spicca Manuel Belletti, che torna alle corse dopo la caduta nella Tirreno Adriatico e che partecipato al Tour of Turkey in ben quattro edizioni (2011, 2015, 2016, 2017), vincendo una tappa nel 2011 e andando vicino alla vittoria in diverse altre occasioni. Anche Wackermann, Gavazzi, Frapporti e Albanese hanno partecipato a questa gara: “Mi sento molto bene, recuperato dalla caduta e con un buon feeling – afferma Belletti – Per la Turchia l’obiettivo è quello di ottenere qualche bel risultato. È una gara che in passato mi ha regalato soddisfazioni e in cui ho anche vinto una tappa in un arrivo che c’è anche quest’anno, a Marmaris. Abbiamo una squadra forte con cui lavorare e che ci aprirà la strada nei finali e naturalmente sono fiducioso di poter fare buone volate”.

Dato il percorso, senza una cronometro e con diverse tappe miste, sarà la tappa con un arrivo in salita a decidere la classifica generale. Il Göğübeli Geçidi (1860 metri), una salita di 12,1 km al 6,7% è diventata il punto più duro e decisivo della corsa turca.

“Sono molto motivato, non vedo l’ora di iniziare la gara. Non ho corso molto, – spiega lo spagnolo Sevilla – ma ho lavorato bene in altitudine. Nel Gran Premio Miguel Indurain è vero che il risultato finale non ha detto molto, ma le sensazioni dopo un periodo senza gare sono state molto buone e sono ottimista che in Turchia potrò vedere meglio il lavoro. Abbiamo una buona squadra. Corridori come Gavazzi e Wackermann avranno più giorni di gara qui, il che permetterà loro di crescere, e Belletti è un velocista che trova sempre il modo di giocarsi la vittoria. Siamo tutti impazienti di ottenere il primo successo, penso che abbiamo la squadra giusta e la Turchia potrebbe essere il posto giusto. Naturalmente faremo del nostro meglio”.

“La nostra mentalità come squadra è quella di andare ad ogni gara per dare il massimo, senza guardare agli impegni futuri. Ogni giorno di gara è unico e irripetibile – sono le parole del direttore sportivo Jesús Hernández – Il Giro di Turchia ha un percorso molto interessante, con giorni per i velocisti e altri giorni in cui è molto possibile che la fuga possa arrivare, anche nel giorno della tappa in montagna. Stiamo viaggiando con un ‘sette’ molto combattivo anche se non abbiamo un corridore per puntare alla classifica generale”.

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