La Direzione generale Welfare di Regione Lombardia informa in una nota che, dalle ore 12 di oggi, mercoledì 7 aprile, è attivo il portale di Poste per le prenotazioni delle vaccinazioni anti Covid-19 per gli over 80 che non hanno ancora aderito alla campagna vaccini. “Contestualmente è stato chiuso il portale per le adesioni di Aria spa – aggiunge la nota – che rimane attivo solo per le adesioni del personale scolastico”.
“Da oggi – spiega la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti – gli over 80 che non hanno ancora aderito alla campagna vaccini anti-Covid potranno prenotarsi direttamente sul portale Poste”.
La direzione Welfare ricorda nella Nota che i cittadini per aderire possono utilizzare: il canale digitale, che spiega la modalità di prenotazione online (www.prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it); il call center (800.894545); la rete capillare dei 1.083 Postamat (presenti sul territorio regionale lombardo), da fruire con la tessera sanitaria, e la rete degli oltre 4.000 portalettere presenti in Lombardia (i postini rilasceranno la ricevuta necessaria all’utente per presentarsi al Centro erogazione dei vaccini). In tutti questi casi la prenotazione è diretta e non necessita di una pre-adesione.
“Di nuovo caos per gli over 80. Dalla giunta necessaria maggiore serietà”. Il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti commenta così quanto accaduto oggi all’ospedale vecchio di Monza dove decine di over 80, che non sono riusciti a ricevere la dose prevista, hanno protestato dopo essersi presentati spontaneamente al centro – così come indicato ieri dall’Asst Brianza – anche in assenza di precedente adesione al portale.
“La calma sulle vaccinazioni è durata ben poco – afferma Astuti – e in Lombardia è già ripresa la via crucis. Le affermazioni della vicepresidente Moratti che aveva aperto le vaccinazioni a tutti gli over 80, indipendentemente dalle prenotazioni, poi smentite timidamente da Bertolaso hanno generato confusione. Si è creato un cortocircuito in cui né gli operatori sanitari nè i cittadini sapevano più che fare. In Lombardia pare già essere finito l’effetto della visita di Curcio e Figliuolo”.
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