Varese | 28 Marzo 2021

Disoccupati ma con le macchine di lusso: sgominata banda di truffatori

Cinque le persone arrestate tra Bergamo e Varese. Pubblicizzavano la vendita di auto online, servendosi di un concessionario fantasma. Sotto sequestro Porsche e case

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Sono cinque le persone arrestate a seguito di una lunga e complessa indagine, coordinata dalla Procura di Bergamo, che ha consentito di sgominare un sistema di truffa i cui tentacoli dalla provincia orobica, passando per Varese, si estendevano a livello nazionale.

Diverse le compagnie dell’Arma coinvolte (Bergamo, Treviglio, Clusone, Busto Arsizio e Trieste) con il supporto ulteriore di vari nuclei, tra cui quello investigativo del comando provinciale di Bergamo e quello cinofilo di Orio al Serio.

L’attività di indagine che si è protratta dal dicembre 2019 fino a pochi giorni fa, ha permesso ai carabinieri di ricostruire i sotterfugi impiegati dai soggetti – che insieme costituivano una collaudata associazione per delinquere – al fine di raggirare online una serie di potenziali clienti in cerca di un nuovo veicolo da acquistare.

Le vittime del gruppo – composto da un 25enne, due donne di 35 anni e un 31enne, tutti disoccupati e affiancati da un libero professionista di 54 anni – venivano selezionate penetrando nei siti web dedicati alla compravendita di auto, dove comparivano annunci e riferimenti ad un “concessionario” situato in provincia di Bergamo.

Si trattava di un concessionario fantasma (sfruttato dal gruppo per non destare sospetti e  per consentire ai compratori di visionare i mezzi) poi smantellato una volta concretizzata la truffa, con la vendita delle medesime auto in contemporanea a più soggetti, e con il successivo spostamento di copiose somme di denaro tramite bonifici effettuati, anche su conti esteri, dalle persone raggirate.

Il denaro, giunto a destinazione, veniva puntualmente reinvestito in beni immobili, tramite il coinvolgimento di vari prestanome. Quattro abitazioni riconducibili al gruppo, del valore complessivo di un milione di euro, situate nella Bergamasca e considerate di dubbia provenienza dai militari, sono state sequestrate con l’esecuzione dei mandati di arresto. Una seconda parte del patrimonio posto sotto sequestro è costituita da un ricco parco macchine: nove le vetture “collezionate”. Tra queste, quattro Porsche del valore di circa 500 mila euro.

I soggetti, residenti tra le province di Bergamo, Pavia, Ravenna e Varese si trovano ora ai domiciliari, fatta eccezione per il più giovane della banda, che per ragioni cautelari è stato tradotto in carcere, presso la casa circondariale di Bergamo. Le indagini dei carabinieri nel frattempo proseguono, tra Bergamo e Bologna, nel tentativo di individuare altre tre persone considerate vicine al sodalizio criminale.

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