Berna | 14 Gennaio 2021

Covid, le varianti spaventano la Svizzera: chiudono anche i negozi

I provvedimenti adottati prima di Natale resteranno in vigore fino alla fine di febbraio. Giù le serrande dei commercianti e obbligo al telelavoro dove possibile

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L’auspicata inversione di tendenza nel numero dei contagi, dopo la messa in vigore delle contestate misure pre natalizie, quelle che hanno imposto il pesante blocco al mondo della ristorazione, non c’è stata. Per questa ragione oltre confine ci si prepara a nuove restrizioni che, su decisione del Consiglio federale, entreranno in vigore a partire da lunedì prossimo, 18 gennaio.

Il livello ancora elevato dei contagi e le preoccupazioni legate alla circolazione delle nuove varianti del virus (inglese e sudafricana), considerate più contagiose e connesse ad un aumento vertiginoso dei casi in Inghilterra e a situazioni di rischio aumentato in altri cinquanta paesi, hanno spinto il governo della Confederazione a muoversi verso un’ulteriore stretta, che cambierà ancora una volta le dinamiche della vita quotidiana.

La prima cattiva notizia riguarda le misure già attive, prolungate di altre cinque settimane e dunque valide fino alla fine di febbraio. Le novità effettive riguardano da una parte l’obbligo a ricorrere al telelavoro dove possibile, e in alternativa a rafforzare gli accorgimenti anti contagio nei luoghi di lavoro al chiuso dove non è possibile adottare il lavoro per via telematica; dall’altra, tutti i negozi che non vendono generi alimentari e di prima necessità chiuderanno i battenti, aggiungendosi così a bar e ristoranti, ma anche a strutture per il tempo libero e la cultura e agli impianti sportivi, nell’elenco delle attività costrette a fermarsi per la furia cieca del Covid.

Un’ultima aggiunta al pacchetto di restrizioni tocca gli incontri e le frequentazioni sia in privato che nei luoghi pubblici. I ritrovi, da lunedì, saranno consentiti per un massimo di cinque persone nel medesimo spazio.

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