Roma | 6 Novembre 2020

Covid e zona rossa, Pd ed M5S contro Fontana: “Lavori senza più nascondersi”

Il senatore Alfieri e il deputato Invidia difendono le scelte del Governo e criticano l'operato del presidente. "Doveva agire al momento opportuno, non l'ha fatto"

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“Le misure decise dal governo in Lombardia erano necessarie visti i dati che confermano un aumento costante dei ricoverati per Covid e una pressione sulle terapie intensive oltre la soglia del 30%. Una scelta difficile e impopolare, certo, che però il presidente Attilio Fontana non si è preso la responsabilità di fare”.

Inizia così l’intervento del deputato del Movimento 5 stelle Niccolò Invidia in merito alla polemica in corso tra Governo e Regioni (tra cui la Lombardia) per l’assegnazione delle zone rosse, in vigore da oggi insieme al Dpcm che stabilisce tutte le nuove restrizioni anti Covid.

“In gioco c’è la salute dei cittadini – prosegue Invidia – e noi abbiamo deciso di mettere al centro la differenziazione delle misure, così come indicato nella risoluzione votata in Parlamento in merito alle restrizioni da adottare anche a livello provinciale e comunale. Proprio su questo punto vale la pena ricordare che i presidenti di Regione hanno ampi margini di manovra“.

Lo stesso concetto è stato sottolineato nelle ultime ore anche dal senatore Pd Alessandro Alfieri, che in lungo post Facebook si è rivolto proprio al presidente lombardo Fontana. “Non si è voluto prendere la responsabilità di misure più restrittive che potevano evitare il più drastico lockdown, e ha rimpallato la scelta al Governo. Il Governo, davanti a dati allarmanti forniti peraltro da Regione Lombardia, prende decisioni difficili per mettere in condizioni il sistema sanitario lombardo di reggere l’urto della pandemia. Adesso Fontana si sveglia e dice di essere stato estromesso e di essere in possesso di dati incoraggianti“.

Proprio in merito ai dati, Alfieri prosegue, puntualizzando sulla presunta immobilità del presidente. “Bene, li faccia conoscere anche a tutti i lombardi, visto che gli organi ufficiali di Regione continuano a dare dati in crescita nei ricoveri e nelle terapie intensive. Ne saremmo tutti felici. E soprattutto  gli permetterebbero di esercitare i suoi poteri. Ripasso per Fontana: il Dpcm prevede che può, sulla base di nuovi dati, chiedere l’esclusione di parti del territorio regionale dalle misure più restrittive. Si prenda le sue responsabilità, si comporti da presidenti di regione e non da cameriere di Salvini”.

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