Porto Ceresio | 11 Luglio 2020

Porto Ceresio, “Legambiente smentisce il sindaco sulla balneabilità del lago”

Nuovo attacco del gruppo consiliare di minoranza, che in una lettera critica le posizioni recentemente espresse dal primo cittadino sul tema della qualità delle acque

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Riceviamo e pubblichiamo una seconda lettera del gruppo consiliare di minoranza di Porto Ceresio (Domenico Carcillo, Riccardo Givoati, Claudio Renon, Fiorella Basile) che ribatte nuovamente al sindaco Jenny Santi dopo le precisazioni della stessa sulla questione balneabilità nella acque di Porto (precedentemente indicata dalla minoranza tra i punti del fallimento dell’attuale amministrazione), e alla luce degli esiti del report annuale sull’inquinamento curato da Goletta dei Laghi.

Non più tardi di una settimana fa il sindaco Jenny Santi ha annunciato a mezzo stampa il raggiungimento dell’obiettivo della balneabilità e la revoca del divieto di balneazione a Porto Ceresio.

Peccato che proprio ieri sono stati pubblicati i risultati dei prelievi di Legambiente, che hanno fornito una fotografia del tutto diversa sul litorale sud del lago che va dalla foce del Rio Vallone, dove le acque vengono definite “inquinate”, alla foce del rio Bolletta, dove vengono definite “fortemente inquinate”. Eppure il sindaco, nel giustificare la decisione, ha parlato di “superamento delle criticità del Rio Vallone, pur non menzionando per pudore il più importante Rio Bolletta.

Ma allora perché il sindaco non ha aspettato qualche giorno i risultati della campagna di analisi di Goletta dei Laghi per prendere una decisione così importante? Lo abbiamo già detto. E’ stata una decisione frettolosa, dettata da motivi politici, a un anno dalle elezioni e nel pieno di una burrascosa crisi politica che l’ha vista perdere in pochi giorni diversi pezzi della maggioranza. Un escamotage per oscurare la crisi e dare un’immagine di efficienza.

Intendiamoci, le analisi di Legambiente, per quanto pertinenti, non possono essere alla base di una decisione sulla balneabilità, la quale è di esclusiva competenza del sindaco e dipende dalle analisi ufficiali effettuate dall’ASL quattro volte all’anno, nei mesi di primavera-estate e in un punto di prelievo prestabilito, i cui risultati vengono trasmessi al sindaco per le decisioni da assumere, e pubblicati sul sito del Ministero della Salute, dove rimangono a disposizione di tutti.

E’ solo il sindaco, per una questione di responsabilità non politica ma legale – e non la giunta o commissioni e “tavoli italo-svizzeri” vari – che può decidere se attuare, prorogare o revocare un divieto di balneazione. Orbene, un sindaco deve decidere solo in base ad una valutazione che riguarda la sanità pubblica e non deve farsi influenzare da altri fattori. Due anni fa, infatti, la minoranza aveva chiesto al sindaco di revocare il divieto di balneazione solo sul litorale della spiaggia “la Fiammetta”, sulla base di analisi dell’ASL che definivano “buone” le acque in quel punto, che è il punto di prelievo ufficiale.

In verità le acque erano definite “buone” in quel punto già dal 2016, quando era diventato punto di prelievo per richiesta della precedente amministrazione, in ragione del fatto che lì si trovavano le spiagge comunali pubbliche. Ma anche analisi non ufficiali degli anni precedenti davano “buone” quelle acque.

Su quel litorale, allora, era sensato revocare il divieto di balneazione già negli scorsi anni. Non è stato sensato invece revocarlo ora su tutto il territorio, anche sul litorale sud del lago, solo per dare un messaggio di natura politica, a scapito della salute pubblica, prima di iniziare i lavori di ammodernamento delle reti intercomunali, di riduzione delle acque parassite e di risanamento del lago. Lavori che anche una volta terminati daranno i loro effetti solo con gli anni.

Basta dunque con i botti propagandistici del sindaco, che la portano solo a mettere nuovi errori. E si ricordi che il lavoro di un buon amministratore è lungo e faticoso, e non ammette salti goffi. Inoltre non si illuda di fare in un anno quel che non ha fatto in quattro anni.

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