Luino | 1 Giugno 2020

Fase 2, in tanti sulla pista ciclabile da Luino a Cuveglio

Pedoni e ciclisti tornano a godersi la natura. Soddisfazione per gli interventi effettuati dalla Comunità Montana, ma anche qualche suggerimento per nuove migliorie

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La riapertura delle piste ciclabili, con l’avvio della “Fase 2” dell’emergenza coronavirus, ha riportato in auge anche alcune problematiche connesse al loro uso, come nel caso della ciclopedonale tra Luino e la Valcuvia.

La voglia di stare all’aria aperta ha infatti ricondotto sulla pista moltissimi tra ciclisti, runner, semplici pedoni e famiglie desiderose di fare una passeggiata in mezzo alla natura, specialmente durante il weekend. In tanti hanno potuto finalmente approfittare delle calde giornate di sole per tornare a camminare e pedalare lungo la sponda del Margorabbia e godersi i profumi e i colori della primavera inoltrata.

In merito a questo, alcuni lettori hanno voluto proporci qualche idea per valorizzare maggiormente l’esperienza di chi usufruisce della ciclopedonale della Valcuvia.

Da un lato in molti sono stati felici di constatare come gli interventi effettuati negli scorsi mesi da parte della Comunità Montana “Valli del Verbano” abbiano apportato diverse migliorie, come la sistemazione di alcuni tratti di asfalto con avvallamenti piuttosto pericolosi o la sostituzione di alcune infrastrutture in legno danneggiate da atti vandalici. Dall’altro lato, però, ci sono stati segnalati ancora diversi tratti con radici sporgenti che creano alcune serie di piccoli dossi a cui occorre prestare la massima attenzione per non rischiare di cadere (in modo particolare nella zona di Riviera, Brissago Valtravaglia).

Un paio di ulteriori aspetti da migliorare potrebbero poi riguardare l’aggiunta di altre fontanelle lungo il percorso (oltre a quella situata al Cucco) e di qualche area di sosta in più nella quale potersi fermare senza timore di intralciare la carreggiata. L’auspicio di tutti è che i vari lavori di manutenzione proseguano con regolarità, per preservare al meglio tutta quanta la ciclabile.

Fanno da contraltare a queste sottolineature riferite all’infrastruttura in sé le critiche talvolta piuttosto concitate nei confronti degli utenti più indisciplinati, a piedi e in bicicletta, che in questi giorni sono tornate ad affacciarsi sui social network.

Per questo motivo vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza – in breve – sulle caratteristiche della ciclabile tra Luino e Cuveglio, analoga a moltissime altre sparse per tutta la penisola. Si tratta di una di quelle strutture che viene definita in gergo “promiscua”, ovvero destinata a ospitare ciclisti e pedoni sulla stessa sede stradale, senza linee di demarcazione o carreggiate separate, la cui realizzazione è consentita dall’art. 4 c. 5 del D.M. 30/11/1999 n. 557. Non essendo, quindi, ad uso esclusivo dei ciclisti, questi non sono obbligati a farne uso, come invece dovrebbe avvenire nelle corsie riservate solo alle biciclette (art. 182, c. 9 del C.d.S).

Sulle ciclopedonali promiscue la precedenza appartiene ai pedoni e non ai ciclisti. Trattandosi però di tracciati dei quali usufruiscono comunemente entrambe le categorie di utenti della strada, la cosa più auspicabile sarebbe adottare semplicemente un po’ di buon senso da ambo le parti, in modo da poter convivere con tranquillità ed evitare eventuali incidenti.

Ciò è possibile, ad esempio, rispettando il limite di velocità per i velocipedi che non deve essere superiore ai 20 km/h indicati dagli appositi segnali, utilizzando le protezioni adeguate anche se non sono obbligatorie, segnalare tempestivamente la propria presenza o le proprie intenzioni agli utenti (art. 377 Regolamento di Attuazione del C.d.S.), oppure ancora prestando attenzione ai bambini e ai cani, che possono, questi ultimi, transitare sulla pista solo al guinzaglio e accompagnati da un adulto (a meno che appositi segnali non lo vietino).

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