Canton Ticino | 22 Maggio 2020

Riapertura frontiere svizzere? Ancora difficoltà e preoccupazioni tra alto Varesotto e Ticino

Il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi: "Il 3 giugno data unilaterale, i partner europei hanno sancito il 15 giugno. Segnalate le nostre preoccupazioni"

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Se lo scorso 16 maggio era stato il senatore Pd Alessandro Alfieri ad annunciare la riapertura delle frontiere tra Italia e Svizzera, il giorno dopo il deputato varesino leghista, Matteo Bianchi, aveva replicando evidenziando i rischi del caso, per una decisione che, anche secondo gli elvetici, è stata presa in modo unilaterale da parte del Parlamento italiano.

Un nodo difficile da sciogliere che riguarda tante persone dell’alto Varesotto, non solo frontalieri, che hanno affetti e parenti da una parte e dall’altra del confine. La situazione, però, non sembra sbloccarsi, anche perché le autorità ticinesi sono state chiare negli scorsi giorni, anche durante l’ultima conferenza stampa tenuta dal Consiglio di Stato del Canton Ticino. È possibile che gli svizzeri possano entrare in Italia e non viceversa.

La data indicata per la “libera” circolazione è quella del 15 giugno, come ha riferito il presidente Norman Gobbi: “Abbiamo chiesto al Governo federale di essere coinvolti per quanto riguarda la riapertura delle frontiere con l’Italia. Il 3 giugno è una data unilaterale, non concordata con la Svizzera e con i partner europei. I partner europei hanno sancito come data il 15 giugno. Per questo abbiamo segnalato le nostre preoccupazioni. Milano, ad esempio, ha vissuto un lockdown più stretto rispetto al Ticino, una grande metropoli deve essere monitorata in maniera attenta. Avremo aggiornamenti con l’Autorità federale settimana prossima”.

“I movimenti di persone rischiano di favorire i contatti personali. Tra Svizzera e Italia la situazione epidemiologica è diversa, le province di confine hanno una situazione simile alla nostra di aprile. È chiaro che gli incontri possono essere motivo di contagio”, conclude il dottor Giorgio Merlani.

Nel frattempo la situazione relativa ai valichi aperti, ma con ingresso limitato ai frontalieri e per ragioni di estrema necessità, vede a disposizione 24 ore su 24 le dogane di Ponte Tresa e Gaggiolo, mentre Zenna e Ponte Cremenaga con orari limitati (il primo aperto al mattino dalle 5 alle 9 e dalle 16 alle 20, dal lunedì al venerdì – il secondo dalle ore 6.00 alle ore 10.00 e dalle 16.00 alle 19.00, dal lunedì al venerdì).

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