Porto Ceresio | 12 Maggio 2020

Porto Ceresio: la Protezione Civile senza fondi, il sindaco scrive al Presidente del Consiglio

Volontari costretti a pagare le spese di tasca propria. La prima cittadina Jenny Santi: “Non è possibile dover attendere due anni per ottenere i rimborsi”

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L’atto vandalico subito l’8 maggio scorso dal Nucleo Mobile di Pronto Intervento della Protezione Civile di Porto Ceresio si è rivelato la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la necessità di provvedere di tasca propria anche a questa ulteriore spesa ha portato il sindaco Jenny Santi a mettere in luce, tramite un video postato sul proprio profilo Facebook, tutte le criticità che stanno caratterizzando questa realtà profondamente impegnata sul territorio.

Tutti gli operatori si stanno spendendo a titolo gratuito, ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette, per intervenire in sostegno di famiglie, anziani, persone in quarantena o risultate positive al Covid-19. Sono però stati costretti ad autofinanziarsi per quanto riguarda la copertura dei costi relativi a manutenzione dei mezzi, buoni pasto, assicurazioni, utenze varie e anche all’acquisto dei primi dispositivi di protezione individuale utilizzati nella prima fase dell’emergenza coronavirus.

Per questo motivo la prima cittadina ha riferito di aver inviato, sabato 9 maggio, una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per comunicare la situazione di estrema difficoltà della Protezione Civile del paese lacustre: “Nulla di tutto ciò che è stato donato attraverso il conto corrente intestato alla Protezione Civile, e che tutti i programmi radiotelevisivi stanno pubblicizzando, è arrivato come rimborso spese ai volontari”. È emerso, inoltre, come tali spese possano essere rendicontate solo in parte e non prima della fine del periodo di emergenza, e che dovranno trascorrere circa due anni prima di poter ottenere gli eventuali rimborsi.

Per supportare i volontari lo stesso sindaco ha deciso di devolvere la propria indennità, mentre alcuni cittadini si sono resi disponibili per la preparazione di pasti caldi a loro destinati.

“Noi facciamo il possibile, ma è poca cosa, dovrebbe essere lo Stato a intervenire. Spero vivamente in una risposta positiva”, conclude Santi.

È possibile, per chiunque lo desideri, effettuare una donazione direttamente ai volontari di Porto Ceresio al codice IBAN IT 74 W056 9610 8010 0002 1783 X16 indicando come beneficiario “Nucleo Mobile di Pronto Intervento”.

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