Porto Ceresio | 11 Maggio 2020

Porto Ceresio, atti vandalici al Nucleo Mobile di Pronto Intervento della Protezione Civile

L’amarezza del sindaco Jenny Santi e dei volontari per l’ignobile gesto che ha colpito la realtà “in questo momento più utile a tutta la comunità”

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Una brutta sorpresa quella che lo scorso 8 maggio ha colpito i volontari del Nucleo Mobile di Pronto Intervento della Protezione Civile della sede di Porto Ceresio che quotidianamente si impegnano nel sostegno a tutte le persone coinvolte più o meno direttamente dall’emergenza coronavirus.

Uno dei loro automezzi è stato trovato con una gomma squarciata da un oggetto appuntito (probabilmente un cacciavite). L’operazione è avvenuta quasi certamente nottetempo ed è già stata sporta regolare denuncia alle forze dell’ordine.

In un messaggio su Facebook, il presidente del corpo volontari, Paolo Cazzola, lo definisce “il gesto di una persona che forse ignora che, dal 3 marzo, i nostri fuoristrada hanno percorso più di 15.000 km per consegnare buoni spesa alle famiglie in difficoltà, tablet al domicilio degli studenti in esame, mascherine porta a porta, farmaci e generi alimentari ad anziani, persone in quarantena o in isolamento poiché positive”.

“Hanno macinato – continua – migliaia di chilometri per accompagnare i nostri volontari a presidiare i mercati, le stazioni ferroviarie, la mensa dei poveri, l’aeroporto di Malpensa e gli uffici postali nei giorni di consegna delle pensioni. Hanno fatto avanti e indietro da Milano per rispondere alle migliaia di chiamate che giungevano alla Centrale Regionale Coronavirus del 118 e hanno quotidianamente attraversato la Valceresio per garantire un presidio fisso 24 ore su 24 di due equipaggi sempre presenti presso la nostra sede di Porto Ceresio e pronti a rispondere alle richieste dei sindaci e della cittadinanza.”

La riparazione della gomma vandalizzata implicherà anche la sostituzione di un altro pneumatico, impegno economico che andrà quindi a sommarsi alla carenza di carburante, agli sgoccioli dopo quasi 70 giorni di interventi con sette automezzi impiegati giornalmente sul territorio.

“Non ho parole”, è il commento della prima cittadina di Porto Ceresio, Jenny Santi, “è stato colpito il corpo che in questo momento si sta rivelando più utile a tutta la nostra comunità”.

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