Milano | 25 Aprile 2020

Coronavirus, da Regione: “Sostegno ai ristoratori che riuscirebbero a ripartire in sicurezza”

L'assessore Sertori: "È in corso azione di sensibilizzazione verso il Governo per capire chi ricomincerà a lavorare in ragione del rispetto delle norme di sicurezza"

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“Le sale operatorie adibite a terapia intensiva si stanno riconvertendo per tornare alla normalità; 1162 dimessi sono un dato importante: stiamo assistendo a un forte alleggerimento che riguarda gli ospedali. Anche alla luce di questi dati stiamo pensando alla fase 2“. Così l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni Massimo Sertori intervenuto in diretta sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online.

Riguardo alla ‘nuova normalità‘, la manovra da 3 miliardi varata da Regione Lombardia che ha destinato 400 milioni agli Enti locali l’assessore Sertori ha sottolineato che “abbiamo una forte preoccupazione per l’economia e siamo certi che la ripartenza sarà progressiva. Ci rendiamo conto che è indispensabile aiutare le partite Iva che sono rimaste ferme per oltre 2 mesi”.

“Il bilancio di Regione Lombardia è virtuoso – ha rimarcato l’assessore – ha un ranking superiore a quello dello Stato: la nostra capacità di indebitamento è di 3 miliardi, risorse che abbiamo deciso di stanziare per gli anni 20-21 e, a partire da subito, 400 milioni per i Comuni“. Ogni Comune, in base alle sue dimensioni, ha avuto un riparto calcolato in base alla popolazione e computato in base agli scaglionamenti già utilizzati da parte dello Stato.

“Le risorse possono essere spese per tutti gli interventi necessari sui territori e – ha spiegato l’assessore – e noi abbiamo lasciato libertà ai sindaci di scegliere in quali settori effettuare gli investimenti”.

A proposito di ‘fase 2’ l’assessore ha anche precisato che “È in corso un’azione di sensibilizzazione verso il Governo per capire chi ricomincerà a lavorare non in base al codice Ateco ma in ragione del rispetto delle norme di sicurezza e sanitarie che è in grado di garantire. Auspichiamo ci siano regole certe previste da un Protocollo uguale per tutti, stabilito che dobbiamo imparare a convivere con il virus“.

Su questo tema l’assessore Sertori ha ribadito quanto già dichiarato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana riguardo al settore ristorazione: “Pensiamo che il servizio da asporto si possa organizzare. Dire no a tutta la ristorazione potrebbe voler dire penalizzare persone che invece si vogliono organizzare e hanno anche necessità di riprendere le loro attività in condizioni di sicurezza”.

“Durante la fase critica – ha chiosato l’assessore Sertori – il lockdown è stato possibile perchè le attività indispensabili non si sono mai fermate: le farmacie, i negozi di alimentari, altri servizi essenziali. Ecco perchè oltre a medici e infermieri e personale sanitario – ha concluso – bisogna riconoscere che la popolazione ha avuto uno straordinario senso civico ed è rimasta a casa anche grazie a chi ha operato per garantire i servizi essenziali”.

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