(articolo di Roberto Araldi Bramani) La scomparsa improvvisa di una persona cara – il 14 ottobre scorso – non solo imprime una profonda traccia di tristezza, ma lascia attoniti, quasi senza realmente comprendere l’enormità dell’accaduto, soprattutto quando nulla fa presagire l’evento.
Poi ti rendi conto che ciò che ti sembra iniquo fa purtroppo parte del crudele gioco della vita, nel quale noi siamo sempre e solo spettatori senza altra possibilità d’intervento che cercare di percorrere binari rettilinei con gli sguardi perennemente proiettati in avanti, cercando di non permettere che le brutture del mondo ti possano contaminare.
Sovente l’unica minuscola consolazione è costituita dalla constatazione, nel momento dell’ultimo commiato, che la persona che ci ha abbandonato ha seminato copiosamente intorno a sé amore, amicizia e stima. E ciò si è verificato in occasione delle esequie nella Chiesa di S. Giorgio in Dumenza, nella quale l’afflusso imponente delle Autorità, delle Istituzioni e della gente ha testimoniato quanto grande sia stato l’apporto di Alfio.
La famiglia al completo, dalla vedova Daniela Locatelli, alle sorelle Claudia e Anna, con il cognato Mario Cerinotti, non possono che esprimere con gratitudine un intenso ringraziamento all’Arma dei Carabinieri, al sindaco e al consiglio comunale di Dumenza, al sindaco di Brissago Valtravaglia, alla Guardia di Finanza, ai Carabinieri Forestali, agli Alpini, alla Croce Rossa e ai convenuti tutti per la loro sensibilità nell’accompagnare Alfio Recupero in quel viaggio, poeticamente caratterizzato dagli Alpini medesimi, di “colui che è andato avanti”.
Vuoi lasciare un commento? | 0