Laveno Mombello | 17 Maggio 2019

Avvocato di strada Onlus, a Laveno per conoscere l’attività di tutela alle persone senza dimora

L'appuntamento è per domani alle ore 17 presso la sede di via Gramsci 11. Protagonista sarà Federica, una volontaria lavenese dell'associazione

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Continuano le iniziative del circolo di Laveno Mombello del Partito Democratico! Dopo la serata pubblica con Brando Benifei, le testimonianze di giovani e l’aperitivo con la più giovane candidata del PD nel Nordovest Angelica Radicchi, il PD di Laveno Mombello vuole guardare agli ultimi, valorizzando le esperienze di alcuni giovani lavenesi a mettendosi in ascolto per trarre spunti e riflessioni.

L’appuntamento è per domani, sabato 18 maggio, alle 17 presso la sede di via Gramsci 11 a Laveno. La serata sarà dedicata all’incontro con una volontaria lavenese di Avvocato di strada Onlus, associazione che offre tutela legale gratuita alle persone senza dimora. In altre parole, il più grande studio legale italiano, e anche quello che fattura meno! Avvocato di strada si propone di aprire nuove sedi nelle città italiane dove vivono persone senza dimora, costituire un centro di documentazione su diritti ed esclusione sociale e realizzare pubblicazioni sul tema.

I soci dell’Associazione si adoperano per favorire una crescita comune delle esperienze, condividere un’idea comune sugli obiettivi e sulle modalità di intervento, riflettere sulle caratteristiche e sui cambiamenti del contesto sociale e promuovere lo scambio di informazioni tra gli operatori di territori diversi per migliorarne le competenze e renderle più adatte alle diverse realtà italiane.

“Recentemente, Avvocato di strada – spiegano gli organizzatori – ha lanciato una petizione per dare voce agli ultimi, dimenticati anche dal governo che si definisce ‘del cambiamento’. Infatti, da quest’anno la residenza è un requisito essenziale per richiedere il reddito di cittadinanza. La misura contro la povertà, introdotta col decreto-legge 4/2019 convertito in legge il 28 marzo 2019, prevede che possa essere presentata richiesta da chi sia residente sul territorio nazionale da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 continuativi”.

Marco e Liliana, le cui storie sono disponibili in questo articolo, come altre migliaia di persone senza dimora, non potranno avere accesso al reddito di cittadinanza perché prive di residenza. Avvocato di strada chiede al Governo di includere anche le persone senza dimora e senza residenza tra chi ha il diritto di richiedere il reddito di cittadinanza”, concludono.

La petizione, disponibile qui, ha oggi raccolto 1801 firme delle 10.000 necessarie.

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