Lavena Ponte Tresa | 19 Marzo 2019

Alto Varesotto, al via la “stagione dei rospi”: cercasi cittadini per rendere sicure le strade

Trenta anfibi già salvati dalle volontarie tra Lavena e Brusimpiano ma le risorse non sono sufficienti. Appello per gestire al meglio il periodo di riproduzione

Alto Varesotto, al via la
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Con la primavera alle porte si riaccende nei comuni dell’Alto Varesotto l’allarme rospi, ben conosciuto dalle guardie ecologiche della Comunità Montana ma anche da diverse cittadine che puntualmente, e sempre in forma spontanea e gratuita, mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse, spesso in orari e situazioni non proprio alla portata, per monitorare il fenomeno della migrazione.

Fenomeno che, come detto, interessa tutto il territorio coinvolgendo Valtravaglia, Valcuvia, Valceresio e Valganna, ma nonostante la ciclicità e le finestre temporali ampiamente definite, i problemi non mancano mai di manifestarsi per chi, all’interno delle singole comunità, ha a cuore la tutela e i meccanismi di riproduzione degli anfibi, tanto abitudinari quanto esposti al rischio in questo periodo dell’anno.

Il loro percorso dalla montagna alle zone umide, ai laghetti e ai corsi d’acqua, come già raccontato lo scorso anno, si trasforma in un’avventura o in altri casi in un dramma, a seconda dell’esito delle lunghe traversate che coinvolgono alcune delle strade maggiormente percorse dagli automobilisti. Terminare il percorso finalizzato alla deposizione delle uova sotto le ruote di auto è un destino comune a molti rospi, quando le apposite barriere anti attraversamento non risultano posizionate in modo adeguato oppure, nella peggiore delle ipotesi, sono del tutto assenti.

Sulla base di questi fattori, il gruppo di volontarie che opera tra Ganna, Lavena Ponte Tresa e Brusimpiano, ha scelto quest’anno di attivarsi con qualche giorno di anticipo, ordinando le reti nei tratti più sensibili ma accorgendosi, come messo in conto, che il materiale non è ancora una volta sufficiente. Trenta rospi sono stati salvati nelle scorse ore tra Lavena Ponte Tresa e Brusimpiano (lungo la SP61), ma per scongiurare le stragi sull’asfalto, anche altre aree necessitano di essere preparate a dovere, con reti solide, ben affrancate al terreno e in quantità tali da assicurare la totale copertura.

Queste condizioni, secondo il report delle volontarie, attualmente non sono rispettate in almeno due punti cruciali: Ganna e soprattutto l’area di collegamento tra Lavena Ponte Tresa e Cremenaga. Il tempo a disposizione c’è, ma occorre darsi da fare, questo il primo messaggio delle cittadine schierate in difesa degli anfibi. Si tratta di acquistare le reti, predisporre il montaggio e farsi trovare pronti con l’arrivo delle piogge che svegliano i rospi dal letargo invernale.

Quello che il gruppo di volenterose cittadine chiede è soprattutto collaborazione, tra privati ed enti pubblici responsabili. Il solo sforzo dei primi, così come delle guardie ecologiche, nei paesi dove sono presenti, non basta. Ecco dunque la seconda parte dell’appello e la speranza per l’inizio dell’ennesima stagione di sacrificio a bordo strada, di notte, spesso con il carico delle ore di lavoro sulle spalle e sotto la pioggia battente: trovare persone motivate per ridurre le fatiche individuali. Arricchire il gruppo per poter inoltre stilare dei calendari per le sessioni, suddividendole in turni.

“Sarebbe bello” ammettono le volontarie. Le persone interessate a fornire supporto possono fare riferimento alla nostra redazione, scrivendo una mail a redazione@luinonotizie.it.

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