Porto Valtravaglia | 8 Marzo 2019

Porto Valtravaglia, in scena “Elena di Sparta” con il Teatro Blu

Si terrà domani alle 21 al Salone Colombo lo spettacolo su bellezza, ricerca della felicità e resistenza che unisce teatro, danza orientale e musiche epiche

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In onore della Festa della Donna un sabato dedicato al teatro tutto femminile a Porto Valtravaglia, dove domani sera alle 20.30 al Salone Colombo, andrà in scena lo spettacolo “Elena di Sparta”, una produzione di Teatro Blu di Cadegliano liberamente ispirata da uno studio su “Elena” di Omero, Euripide, Hofmannsthaal, Ritsos.

L’autrice e attrice protagonista dello spettacolo Silvia Priori, che saràcompagnata dalla danza orientale di Selene Franceschini e dalle musiche originali di Marcello Franzoso su testi delle canzoni di Alberto Casanova; le scene sono del pittore legnanese Luigi Bello e la regia di Silvia Priori e Renata Coluccini con la collaborazione di Roberto Gerboles.

“Chi è Elena? La mia Elena ribalta il mito e rivaluta la figura della donna e le restituisce la sua dignità. Un personaggio estremamente attuale che ha sempre fatto parte del vissuto culturale e dell’immaginario popolare. Una donna archetipo, un po’ come Eva, considerata responsabile di tutto che urla e si ribella a Dio stesso, suo Padre” racconta Silvia Priori.

Degrado, abbandono, senso di vuoto e caducità caratterizzano l’aspetto e l’animo della vecchia Elena, che vede scorrere lentamente davanti a sé il ricordo di ricchezze, glorie, invidie e bellezza. Com’è difficile andare incontro alla vecchiaia per colei che era così bella, intatta, provata.

In questo modo spettacolo sulla resistenza al femminile permette di riflettere sulla figura della donna nella contemporaneità, senza però distaccarsi dal classico attraverso una rivisitazione delicata.

“In Elena la ragione di Stato, la volontà altrui la costringe a scelte obbligate, ed anche l’amore con Paride è effimero, passeggero, come un raggio di luce che si conficca nella notte più buia e si perde. Una figura immortale come Ermengarda, la Monaca di Monza, Maria Stuarda, Anna Bolena, Giovanna D’Arco, donne sconfitte dalla loro stessa ambizione di essere vive e pensanti. Ancora tante donne oggi subiscono, soffrono, resistono e cedono ma tante combattono fino alla fine e oltre lasciando tracce indelebili” conclude Silvia Priore.

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