Luino | 8 Ottobre 2018

Luino, “Senza salvaguardia del clima e del pianeta non avremo un futuro”

Le stime delle organizzazioni mondiali parlano di 52 milioni di persone che si spostano ormai annualmente per ricercare il loro benessere

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Si è tenuta venerdì sera la serata dal tema “Cambiamenti climatici e migrazioni”, organizzata dall’Osservatorio Felice Cavallotti, presso la Biblioteca di Villa Hussy di Luino. La serata è stata introdotta dal giornalista e direttore di Luino Notizie Agostino Nicolò. Il relatore Mario Agostinelli è stato ricercatore all’ENEA, portavoce del “Contratto mondiale per l’Energia e il Clima”, membro della Presidenza del comitato Nazionale “No al nucleare, sì alle rinnovabili”. Sul piano internazionale opera da anni nel “Forum Mondiale delle Alternative” e nel “Forum Sociale Mondiale“ di Porto Alegre. Dal 2011 è presidente dell’Associazione ”Energia Felice”, associata all’ARCI e al servizio della Conversione Ecologica.

Si legge tra le prefazioni dell’opuscolo “Esigete!”, a cura dello stesso Agostinelli con Luini Mosca e Alfonso Navarra, uno scritto di Antonio Pizzinato, che si occupa del problema della salvaguardia del pianeta: “Il problema più grande che affligge la nostra civiltà è ancora la guerra, e, soprattutto, il pericolo del nucleare. Dopo la Liberazione e la caduta del nazismo, tutti pensavamo di essere entrati in una nuova era, nella quale l’uomo potesse iniziare a rendersi conto che la guerra porta solo dolore. Ma il 6 agosto 1945 gli USA lanciarono la prima bomba atomica su Hiroshima ed il 9 agosto una seconda su Nagasaki, provocando 220 mila morti. Qualche decennio dopo, mi recai a Hiroshima e rimasi sconvolto dagli effetti della strage provocata dalla bomba. Questa tragedia sottolinea come solo l’impegno costante nel sostenere la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, ci consentirà di sopravvivere. Soprattutto in una fase della storia umana nella quale la tecnologia ha reso disponibili armi di distruzione totale – come le bombe atomiche – nei confronti delle specie che abitano il pianeta. Negli ultimi anni è aumentato il numero dei paesi che dispongono di un arsenale nucleare, che detengono cioè un potere di distruzione incontrollabile”.

Mario Agostinelli ha affrontato il problema partendo da chi detiene il potere e non fa nulla per orientare le persone, non sensibilizzandole su questo tema vitale. Ha spiegato con dovizia di particolari che la filosofia attualmente imperante è quella di far credere che la natura non si impoverisca mai e il capitale, unito al lavoro, possa rimediare a tutti i drammi provocati dall’uomo durante questo ultimo secolo. In sostanza, sostiene lo studioso, si è giunti alla certezza che si sarebbe raggiunta un’uguaglianza tra tutti i popoli. Purtroppo ciò non è avvenuto. Il nostro pianeta è circondato da un’atmosfera che lo protegge: è una piccola pellicola, che purtroppo si sta assottigliando a vista d’occhio. Anche la cultura cristiana che fino ad ora ci aveva guidati non è più in grado di far capire all’umanità che le risorse fra poco finiranno e, se non salvaguarderemo il clima e l’ambiente, andremo verso una distruzione totale.

Agostinelli ha fatto l’esempio del deserto che avanza 20 metri al giorno e he i popoli che abitano nei pressi hanno perso i terreni coltivabili. Le energie rinnovabili purtroppo non sono più in grado di sopperire alla mancanza dei giacimenti minerali. La fase delle migrazioni è destinata ormai ad estendersi, per cui esiste una spinta rancorosa a respingere i popoli che escono dai loro confini. Basta ricordare un semplice dato: ben 52 milioni di persone si spostano ormai annualmente per ricercare il loro benessere.

Il pubblico ha apprezzato l’intervento organizzato dall’Osservatorio, che ha toccato uno dei temi più scabrosi e terrificanti che angustieranno nei prossimi anni il nostro pianeta.

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