Laveno Mombello | 3 Ottobre 2018

Laveno Mombello, Giacon e De Bernardi: “Questa maggioranza sempre più lontana dai bisogni dei cittadini”

Con una lunga lettera l'ex sindaca e il consigliere di minoranza, spiegano le ragioni della scelta di abbandonare l'aula durante l'ultimo consiglio

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Annunciati come passi avanti rispetto ad un fenomeno dai tratti sociali e culturali, che in tutta Italia merita attenzione, monitoraggio e spirito di iniziativa, i due provvedimenti fatti passare dalla maggioranza lavenese durante l’ultimo consiglio comunale, relativi alle misure con cui arginare i movimenti neo fascisti e le manifestazioni di carattere discriminatorio, hanno innescato reazioni in diversi contesti.

Se da una parte si è generato un dibattito ormai da copione tra cittadini e utenti social, perennemente divisi tra la difesa dei più alti valori democratici e la necessità di concentrarsi e investire energie su ben altre questioni prioritarie, perché “non esiste nessuna Onda Nera”, dall’altra le modifiche ai regolamenti per richiedere l’occupazione di aree pubbliche e immobili di proprietà comunali hanno contribuito ad aumentare l’entità della frattura tra maggioranza e minoranza, con i consiglieri De Bernardi, Biddau e Giacon che proprio durante la seduta di giovedì scorso hanno abbandonato l’aula in anticipo, prima delle discussioni sul Documento Unico di Programmazione e sulle sopracitate modifiche ai regolamenti.

Un gesto che cela molto di più di una semplice distanza, per quanto marcata, sul piano politico e ideologico. A spiegarlo, attraverso la lettera che pubblichiamo di seguito in forma integrale, sono l’ex sindaco del paese lacustre e il consigliere De Bernardi, che riportano nel dettaglio la storia recente del difficile rapporto tra i consiglieri, espressione della minoranza, e l’attuale amministrazione.

Da tempo il sindaco Ielmini utilizza toni sprezzanti nei nostri confronti. Giovedì (27 settembre, ndr) ha utilizzato il suo solito modo arrogante e screditante per rispondere alle nostre rimostranze sul Documento Unico di Programmazione.

Si è offeso perché noi abbiamo sottolineato l’assenza di una programmazione di qualche rilievo a beneficio dei cittadini tutti, sostituita da poche cose fatte tra l’altro con progetti già programmati e finanziati nel nostro mandato, che non avevamo potuto attuare per il famoso patto di stabilità, rivelatosi tra l’altro una grande bufala. Quel poco che l’amministrazione Ielmini ha messo in atto, ha di fatto avvantaggiato gli interessi di pochi.

Apriti cielo! Il sindaco si è sentito preso in mezzo e a quel punto ci ha insultato dandoci praticamente dei ‘cretini’: purtroppo non è la prima volta che assume questi atteggiamenti. In consiglio del 2 agosto scorso, dopo aver detto che quando parliamo noi è come se non parlasse nessuno, ci ha pure minacciati per aver inviato una nostra risposta politica alla sua mail personale, che pure era indicata nella sua nota!

Che dire, ora ha toccato veramente il fondo: non ci sono parole per definirlo. E’ vero siamo personaggi scomodi perché mettiamo sempre in evidenza le sue incapacità amministrative, e utilizza quindi mezzucci squallidi per distogliere l’attenzione dei cittadini dalle vere questioni. Ma che dire di una amministrazione come questa di centrosinistra, che fa decadere il Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio creando un danno enorme al comune e ai cittadini. Che dire di un’amministrazione che perde finanziamenti regionali già richiesti e ottenuti da noi, solo perché manda in ritardo la documentazione. Che dire di un’amministrazione che sempre perché non controlla le scadenze fa perdere la qualifica al Museo di Cerro, cosicché non si potrà più accedere ai bandi regionali, ed inoltre è ‘riuscita’ probabilmente a farsi sfuggire anche la raccolta dei pezzi ceramici storici della Richard Ginori, perché non ha agito nei modi corretti.

Non contiamo poi tutte le consulenze legali che vengono richieste, aumentando le spese sempre a carico dei cittadini, senza un effettivo costrutto. Purtroppo continuano a contarsi più o meno presunti abusi e illeciti, e noi non dovremmo lamentarci quando appunto il diritto non viene rispettato?

Il comportamento del sindaco è certamente poco civile, ed è questo il messaggio che manda: arroganza, prepotenza, prevaricazione, e i consiglieri di maggioranza ridono: pazzesco, ormai la cafonaggine fa da padrona in una maggioranza sempre più lontana e dannosa ai bisogni di tutti i cittadini. Nonostante avessimo da dire molto quella sera, è stato necessario ‘tirare una riga’: non si può più sopportare questo modo di fare offensivo del sindaco, per questo abbiamo abbandonato la seduta!

E’ vero, gli abbiamo lasciato campo libero, ma di parlare solo con se stesso.

(Foto archivio)

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