Maccagno con Pino e Veddasca | 12 Agosto 2018

Incubatoio ittico di Maccagno, “Se Regione avesse voluto, avrebbe stanziato fondi straordinari”

Prosegue il confronto sul futuro della struttura tra Regione e pescatori. Rolando Saccucci ribatte a Monti: "Mantenere le promesse nei tempi richiesti"

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Le sorti e il futuro dell’incubatoio ittico di Maccagno con Pino e Veddasca, che quotidianamente vede impegnati decine di volontari, per salvaguardare l’ecosistema e tutelare le varie specie di pesce presenti sul territorio, continuano ad essere al centro dell’attenzione della comunità.

Dopo la lettera inviata dall’appassionato pescatore Rolando Saccucci, che criticava Regione Lombardia per il mancato stanziamento di fondi entro la fine del 2018, era arrivata la replica di uno dei politici che ci avevano messo la faccia dopo la campagna elettorale, il consigliere regionale Emanuele Monti, che ha spiegato l’impegno del Pirellone ad aiutare l’associazione e le questioni amministrative-burocratiche legate allo stanziamento dei fondi.

L’esponente leghista si è fatto inoltre portavoce di un’azione che lui stesso ha definito silenziosa ma concreta, condotta in questi mesi attraverso il confronto tra amministratori, la programmazione di un nuovo tavolo con tutti i soggetti interessati e l’impegno a fornire le prime risposte con il prossimo Bilancio di Previsione, che sarà votato a dicembre.

Una vivace e franca discussione, quindi, che oggi si compone di un ulteriore intervento, sempre da parte di Rolando Saccucci. Ecco di seguito il testo della sua lettera.

Buongiorno signor Monti, io avevo pregato i destinatari del mio sfogo di non rispondere al sollecito di aiuto per l’incubatoio di Maccagno e di agire a favore dello stesso, ma – a differenza degli altri, ai quali forse non interessano i problemi della plebe –lei ha voluto darmi una risposta, finalizzata solo a giustificare il mancato intervento economico a favore della struttura di Maccagno, senza considerare la dignità di chi presta la propria opera. Un po’ come il bambino accusato di avere mangiato la marmellata… la risposta è immediata: io no!

Considero però volentieri la sua missiva e inizio dal fondo. Vede signor Monti io non ho molto a che fare con la politica, io giudico le persone per quello che fanno a favore della comunità e non sto a vedere a che schieramento queste persone sono legate; mi scuso se ho inserito gli altri nominativi tra i componenti della Lega, della quale non approvo certamente molte idee, ma per la quale non ho un’avversione a priori, perché se un progetto o una decisione è oggettivamente ben fatta la condivido e diffondo più che volentieri.

In ogni caso, sia lei che Tiziana Bortot e Giacomo Cosentino, fate tutti parte di quel centrodestra che governa la Regione, e poco cambia se ho sbagliato il personale posizionamento partitico, è come in un campo di mele: che lei mangi una “mela poppina di Orino” o una mela “renetta trentina”, il risultato è che lei mangia comunque e sempre una pomacea, e può preferire l’una o l’altra mela. Le differenze, seppure di sostanza, diventano marginali. L’assioma che riguarda le vostre parti e giochi politici, dove la Regione è il pomo, non è così difficile da farsi e poco me ne importa.

Vengo ora al concetto, o meglio alla fin qui mancata erogazione di fondi a favore dell’incubatoio. Io non ho dubbi circa i suoi molti impegni personali e istituzionali, i progetti e le molte cose belle che lei ha sin qui realizzato in ambito regionale sono di rilievo, alcune di sostanza, e in molti casi mi congratulo con lei per esserci riuscito.

Ma per quanto concerne l’oggetto di questa discussione vorrei che ricorresse alla sua onestà personale, perché a me risulta che le sia stato personalmente e più volte ribadito il fatto che difficilmente l’incubatoio potrà continuare la propria attività oltre i primi giorni o fine agosto, e lei aveva verbalmente promesso che avrebbe portato avanti molto celermente il problema e risolto, almeno in parte, le istanze dei pescatori. Lei è giovane, ma suo padre le ha sicuramente insegnato che la parola data è “la parola” e va rispettata, altrimenti non doveva impegnarsi.

Signor Monti, non tiri in ballo il precedente Governo per girare la questione in un fatto politico che non serve, e non ricorra agli scontati quanto ampiamente attesi “imprevisti”. Che questi siano di carattere tecnico, amministrativo o burocratico non cambia nulla e la somma delle scuse, come in matematica, non muta il risultato finale: nessun finanziamento fino (forse) a febbraio 2019!

Non cerchi di tranquillizzare i volontari dell’incubatoio, scriva in modo semplice e chiaro che i fondi non li stanziate, senza tirare in ballo le solite scontate giustificazioni. Io che non faccio il volontario all’incubatoio vorrei solo che le promesse fossero mantenute nei tempi che furono richiesti, nonché il rispetto della dignità delle persone e della parola data.

Anzi, dica chiaramente che non ve ne frega niente di chi ogni giorno si sveglia all’alba e si fa un mazzo tanto all’incubatoio, prima di andare al lavoro, ritornandoci dopo lo stesso per mantenere la sopravvivenza di avannotti di specie pregiate che in altre Regioni (Trentino, Veneto, Friuli, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta) sono il vanto della biofauna locale. Queste persone lo fanno anche mettendoci risorse personali che in questo periodo di calura straordinaria sono forzatamente ed infinitamente maggiori rispetto ad ogni previsione.

Regione, quando e se vuole, ha la facoltà di ricorrere allo stanziamento di fondi straordinari facendo emendamenti agli assestamenti di bilancio, non solo per le catastrofi, ma anche per le piccole (e per voi assessori poco importanti) urgenze e problematiche locali. Non penso che una prima decina di migliaia di euro (per di più giustificata dalla mancata erogazione di arretrati) possa mettere in crisi le finanze regionali.

Per stanziare fondi, esistono le anticipazioni, ma anche i conseguenti ratei e risconti, oppure le rettifiche “di” o “ad” integrazione. Considerata la burocrazia, un’altra soluzione potrebbe però essere l’inconsueta possibilità che voi consiglieri regionali che avete promesso (anche se non abbiamo ancora visto nulla, ndr) , poiché certi dell’erogazione dei fondi, anticipaste personalmente le risorse necessarie, fondi che vi verranno immediatamente, correttamente e giustamente restituiti non appena deliberata l’erogazione (affinché non vi siano malintesi, indagini o cattive interpretazioni mi impegno io ad avvisare preventivamente). Perché non ci riflettete?

Visto che mi sono tolto un sasso dalla scarpa, ne tolgo un altro ed inizio col ringraziare il signor sindaco Passera del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca, che riconoscendo l’importanza dell’impianto è l’unico che ha sin qui dato un contributo economico all’Associazione Pescatori Alto Verbano, mentre biasimo l’altra cinquantina di comuni della provincia ai quali l’associazione ha scritto, e quelli di Luino e Germignaga in particolare, che ben si sono guardati anche dal solo rispondere in omaggio all’educazione, ma che hanno coste prospicenti il lago per lunghi tratti e sono attraversati da fiumi immissari spesso ripopolati dai volontari dell’Associazione. Questi comuni (e se non erro quello di Luino dovrebbe anche ricevere fondi dall’ENEL per la diga di Creva sul Tresa, da utilizzarsi per il benessere del fiume), sono spesso ben considerati dai turisti milanesi e tedeschi che in vacanza pescano da riva o dalla barca. Bello vantarsi senza contribuire, vero signor Pellicini e signor Fazio?

Indipendentemente dai partiti e correnti di cui fate parte, visto che siete colleghi, gli faccia avere i miei sfoghi, forse usciranno dai loro nascondigli. Le assicuro che se ci fossero stati promettitori di false speranze, di altre parti politiche, avrei menzionato anche loro.

Concludo questa mia lunga lettera (spero che la redazione mi perdoni) segnalando a chi legge che il vostro comportamento è semplicemente vergognoso, perché state giocando con la dignità di quelle persone che mettendo mano ai propri risparmi coltivano e svolgono una passione utile alla collettività e alla biodiversità, anche se non si nota, alla bellezza della provincia ed alle acque dell’Alto Varesotto in particolare, trascurando spesso fasi familiari e quasi sempre piaceri personali.

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