Luino | 6 Luglio 2018

Comunità Montana, Fazio e Castoldi: “Dialogo al di là delle appartenenze politiche”

I due capigruppo dell'ente precisano la situazione e i contatti in corso tra le parti per trovare un nuovo presidente. Si lavora ad un accordo politico locale

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“In riferimento ad alcune notizie recentemente apparse sulla stampa, riteniamo importante fare alcune precisazioni”. Esordiscono così i capigruppo e sindaci di Germignaga, Marco Fazio, e di Rancio Valcuvia, Simone Castoldi, che, dopo le dimissioni del presidente di Comunità Montana, Giorgio Piccolo, nonché sindaco di Cuveglio (paese domenica chiamato al voto per la fusione con Duno,ndr), stanno cercando di tessere una tela che possa permettere un’unità di intenti all’interno dell’ente tra maggioranza e minoranza.

“Nei giorni passati, com’è ovvio, vi sono stati contatti tra sindaci appartenenti ai diversi schieramenti dell’assemblea della comunità montana Valli del Verbano – continuano Fazio e Castoldi -, ed in particolare tra di noi in qualità di capigruppo. Tali contatti, come riferito al cronista che ci ha contattato nei giorni scorsi, non hanno ancora prodotto esiti significativi. Va ribadito – non chiarito, perché questo a noi è sempre stato ben presente – che questo dialogo, volto a superare le criticità riscontrate e a far ripartire l’azione dell’ente su nuove basi, è stato condotto in qualità di amministratori locali, e non di referenti di questo o quel partito”.

“Rivendichiamo, in questo senso, un’autonomia che va al di là delle possibili appartenenze partitiche – incalzano i sindaci di Germignaga e Rancio -. Il tentativo operato, non sempre facile, è unicamente politico, se politica è far ripartire un ente importante; se politica è cercare il bene dei cittadini delle nostre valli. Come ribadito anche in altre occasioni, l’unico accordo che vogliamo risuoni sia quello di una maggiore unitarietà nella gestione dell’ente e di un nuovo protagonismo da parte dell’assemblea dei sindaci”.

Un’assemblea divisa, o governata ‘a colpi di maggioranza’, infatti, è debole e poco autorevole, e rischia di non riuscire ad essere luogo di elaborazione e risposta ai bisogni del nostro territorio. Qualsiasi altra lettura, di marca prettamente partitica, viene da noi smentita con decisione”, concludono i sindaci Fazio e Castoldi.

Così, ad un mese circa dalle dimissioni di Piccolo da presidente di Comunità Montana, ancora non è stato trovato l’accordo su un nome che possa andare bene ad entrambe le parti. Alberio, sindaco di Gavirate, che qualche settimana fa era stata data potenzialmente come sua succeditrice, oggi invece sembra un’ipotesi tramontata perchè spaccherebbe l’assemblea. Ci sarà da capire se si troverà un nome condiviso e quale sarà la trazione politica dell’ente, senza dimenticarsi non solo del peso politico attuale della Lega a livello regionale e nazionale, ma anche del ruolo del centrodestra e del Pd. Con numerosi comuni chiamati alle urne nel 2019, infatti, tutto può ancora accadere.

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