Luino | 28 Marzo 2018

Aree di Confine, Pellicini: “Gli industriali si uniscano al progetto di legge di Confartigianato”

Dal primo cittadino luinese completa condivisione di intenti con l'ente varesino. "Sosterremo la proposta in consiglio comunale e in Comunità Montana"

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Giovedì scorso, presso la sede di Confartigianato Imprese Varese, è stato presentato ufficialmente il progetto di legge “Aree di Confine”, una proposta che ha trovato la sua attuazione grazie al lavoro svolto dall’ente dopo nove mesi di intenso lavoro con le realtà imprenditoriali dell’Alto Varesotto e le amministrazioni comunali.

La preoccupazione per il dumping salariale a causa del Canton Ticino e dal frontalierato, ma anche una crisi che continua ad imperversare senza sosta su tutta l’area luinese, non da ultimi i fallimenti della IMF di Creva, della Italtrasfo e della Masci di Germignaga. Da qui il progetto di legge che mira a tutelare gli imprenditori, introducendo un nuovo regime fiscale nell’area entro i 20km dal confine, per cercare di creare uno spazio realmente concorrenziale, a pochi passi dal Canton Ticino.

Ad intervenire sul tema, oggi, è il sindaco di Luino, Andrea Pellicini. “Va dato merito a Confartigianato di aver lavorato per l’interesse del nostro territorio spesso dimenticato. Nell’incontro di Luino del novembre scorso questa volontà era già emersa. In quella sede invitai personalmente anche Unione Industriali, molto più tiepida sul tema, a seguire l’esempio degli artigiani. ‘Aree di confine’ può davvero essere l’arma per il riscatto nel manifatturiero della nostra terra di frontiera, come amava definirla Vittorio Sereni”.

“Con questo progetto – continua il primo cittadino luinese, riferendosi al vicino Ticino -, vogliamo anche dimostrare agli svizzeri che noi abbiamo l’orgoglio di continuare a fare impresa da questa parte della terra insubre. Oggi le nostre imprese artigiane si vedono rubare, dopo anni di formazione, i loro migliori dipendenti a causa della grande differenza dei salari con la Svizzera. Il risultato è che qui è diventato impossibile fare impresa, mentre il Ticino prospera”.

“Senza aziende manifatturiere siamo condannati, non solo ad un impoverimento economico, ma anche ad un arretramento culturale. E’ questo che vuole l’Italia? Il reddito di cittadinanza è l’unica prospettiva per il futuro? Io credo di no. Per questo motivo – conclude Pellicini – sosterremo la proposta in consiglio comunale come ha già fatto Arcisate e inviteremo la nostra Comunità Montana a fare altrettanto nella prima riunione dei sindaci. Auspico infine che anche gli industriali si uniscano a questo progetto”.

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