La proposta di intitolare una via o un luogo pubblico a Giorgio Almirante, ex leader dell’MSI scomparso nel 1988, ha creato un vespaio di polemiche che sono arrivate fino a Milano. Non solo la dura presa di posizione da parte dell’ANPI Luino, attraverso le parole del presidente, il professore Emilio Rossi, e le critiche arrivate dall’ex consigliere comunale luinese, Alessandro Franzetti, ma anche lo sdegno della Comunità Ebraica di Milano.
“‘Il razzismo deve essere cibo di tutti e per tutti, se vogliamo che in Italia ci sia una vera coscienza di razza. Se no faremo solo gli interessi dei meticci e degli ebrei. Non c’è che un attestato che possa imporre l’altolà a costoro, l’attestato del sangue’. Così scriveva il 5 maggio 1942 Giorgio Almirante su ‘La difesa della Razza’! Proprio partendo dal quel vergognoso ‘attestato del sangue’ – si legge in una nota stampa inviata dalla Comunità Ebraica di Milano, firmata da Gadi Schoenheit – i fascisti consegnarono alle SS gli elenchi degli ebrei italiani iscritti nelle diverse Comunità. Il resto della tragica storia è purtroppo noto!”.
“La notizia che la città di Luino pensi di intestare una via a Giorgio Almirante, ci preoccupa e ci indigna al tempo stesso – conclude Schoenheit -. La storia non prevede sconti e il rinnovo della Memoria di quei tragici anni è compito di ciascuno di noi, senza distinzione per ceto sociale, credo religioso o appartenenza politica”.
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