Lavena Ponte Tresa | 5 Luglio 2017

Arcisate-Stabio, “Incapacità previsionale e progettuale”. L’intervento di Legambiente Ceresium

L'intervento di Legambiente Ceresium in merito alla decisione unilaterale di Regione Lombardia e alla conseguente sospensione del finanziamento da parte del Cantone

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Una storia infinita quella della linea Arcisate-Stabio che ha visto nelle scorse settimane la Regione Lombardia, in modo inatteso, comunicare la volontà di realizzare il collegamento con Malpensa tramite la linea S40 Como-Varese invece che con la linea S50 Lugano-Varese. Il Consiglio di Stato svizzero, preso atto con rammarico di questa decisione unilaterale da parte italiana lesiva degli accordi pattuiti con l’Intesa del 2011,  ha comunicato alla Regione Lombardia che così stando le cose il previsto finanziamento cantonale del 50% dei costi delle prestazioni tra Varese e Malpensa non ha più ragione d’essere.

In merito alla notizia della sospensione del finanziamento da parte svizzera, oggi ad intervenire è Legambiente Ceresium che, oltre che sottolineare la probabile incapacità previsionale e progettuale nel prevedere le infrastrutture e nel promuovere il trasporto pubblico da parte di Regione Lombardia, pone l’accento su ciò a cui si sta assistendo in questi giorni: un estenuante rimpallo della qualifica poco lusinghiera di fedifraghi dei trattati e delle intese.

“Si assiste in questi giorni al triste spettacolo di quanto avviene per responsabilità degli amministratori della Regione Lombardia nel caso del collegamento fra il Canton Ticino e l’hub di Malpensa, in provincia di Varese, e ci si accorge che i pregiudizi che da sempre affliggono l’immagine degli Italiani all’estero finiscono per etichettare il comportamento del Governatore Maroni, del suo Assessore alle infrastrutture e trasporti Sorte, del Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e di quanti hanno collaborato a confezionare questa ennesima figuraccia”, spiega Legambiente Ceresium .

“Per definire in modo più eufemistico questo pasticcio, combinato per favorire o sfavorire qualche futuribile disegno infrastrutturale della pianificazione delle grandi opere lombarde, o semplicemente per insipienza, non ci sono parole diverse da quelle che hanno espresso i media ticinesi e i rappresentanti del Cantone:

‘Sgambetto della regione Lombardia che non più realizzerà il collegamento con Malpensa tramite la linea S50 Lugano-Varese. Il Governo ticinese sospende i contributi’.

‘La Regione Lombardia, in modo inatteso, ha comunicato la volontà di realizzare il collegamento con Malpensa tramite la linea S40 Como-Varese invece che con la linea S50 Lugano-Varese. Inoltre intende avviare il servizio verso Malpensa al giugno 2018 invece che dal cambiamento di orario del dicembre 2017 per ragioni finanziarie, con un’offerta solo ogni due ore. Infine i giorni festivi e la sera circolerà la linea S40 e sarà sospesa la S50, al contrario di quanto finora ipotizzato’. Cioè si cambiano le carte in tavola e le regole mentre si gioca la partita?

‘Il Consiglio di Stato ha preso atto con rammarico di questa decisione unilaterale da parte italiana lesiva degli accordi pattuiti con l’Intesa del 2011 e ha comunicato alla Regione Lombardia che così stando le cose il previsto finanziamento cantonale del 50% dei costi delle prestazioni tra Varese e Malpensa, circa 2 mio CHF l’anno, di cui 1.45 netti a carico del Cantone e 0.55 a carico dei Comuni, non ha più ragione d’essere’.  Quindi non concordata?

‘L’assessore lombardo alle Infrastrutture e Mobilità replica alla decisione del Governo Svizzero di sospendere il finanziamento a causa, a suo dire, del mancato rispetto degli accordi’.

Così il Corriere del Ticino del 28 giugno a cui risponde, il 29.06, Regione Lombardia per bocca di Alessandro Sorte: ”Le dichiarazioni del Consiglio di Stato del Canton Ticino non rispondono al vero’. Cioè son loro che raccontano frottole?

E ancora. ‘…le modifiche al servizio ferroviario tra Varese e Malpensa rispetto a quanto previsto dall’Intesa del 25 novembre 2011 sono state discusse e concordate in diversi incontri tecnici tra gennaio e giugno fra il Cantone e la Regione. Incontri nei quali si è evidenziata l’opportunità di rendere più appetibili i collegamenti con Malpensa, distanziando le corse in maniera più efficiente’. Cioè si asserisce che se i collegamenti passano da uno ogni 30 minuti a uno ogni due ore si rendono più appetibili ed efficienti?

E inoltre: ‘In alternativa (la Regione) ha proposto al Cantone di modificare i propri orari di 30 minuti così da rendere più efficiente il sistema e il Cantone, per ora, non intende attuarla, pertanto ha accettato la soluzione proposta non mantenendo però l’impegno di cofinanziare il servizio su Malpensa come previsto dall’Intesa’. Cioè in corso di programmazione dei servizio non ci si è accorti dei doppioni che si sarebbero verificati e si è proceduto con una modifica, non solo del proprio programma ma di quello del partner, presentandola come un miglioramento del servizio e che gli svizzeri sono così ottusi che non l’hanno capito?

In alta provincia di Varese la situazione che prospetta questo ineffabile ‘miglioramento’ è la seguente: ad Arcisate, senza S508 Lugano/Varese, su Malpensa avremo solo l’S40 che viene da Albate e ci sarà un treno ogni due ore, quindi avremo meno treni sulla direttrice Varese/Como, alla faccia del tanto sbandierato collegamento tra le due città, e ancora peggiore sarà la situazione la sera e nei festivi. Bene! viva l’auto, perché pochi treni significano anche meno gente che li usa, ovviamente. L’S50 servirà in pratica solo i pendolari da/per il Ticino, quindi arrivando da Gallarate si dovrà in ogni caso cambiare a Varese con i disagi prevedibili. Infine resta il mistero fitto su Trenord per la tratta Varese / Porto Ceresio. I servizi di cui sopra saranno di competenza Tilo con loro materiale, quelli da Porto saranno Trenord, con quali ripercussioni sulla forzata coabitazione?

Morale della favola: ci si rimpalla la qualifica poco lusinghiera di fedifraghi dei trattati e delle intese, si attribuisce l’etichetta di bugiardo ad un Organo di Stato estero e si ammette, candidamente che la progettazione che si era prevista e concordata in realtà era sbagliata o quantomeno presentava la necessità di correttivi. E scusate se è poco. Quello che si può verificare, a posteriori, è che il Canton Ticino ha terminato in tempi stabiliti le opere sul suo territorio e noi no, che i costi del tratto in Ticino non solo sono inferiori percentualmente ai nostri, ma non sono lievitati in corso d’opera e nostri lo sono abbondantemente, che tra scoperte tardive di anomalie nel terreno, inadempienze nella individuazione dei luoghi di stoccaggio e altre manchevolezze tecnico burocratiche la figura di Enti e tecnici italiani incaricati non è stata poi così brillante.

Quindi, se i pregiudizi permangono, possiamo proprio affermare in coscienza che siano ingiustificati? O piuttosto dobbiamo vergognarci di questa pessima figura e attribuirne la paternità ad una politica di assetto territoriale che ha sventrato tre paesi, devastato una valle, minacciando l’approvvigionamento idrico della Bevera, dimostrato incapacità previsionale e progettuale sia nel prevedere le infrastrutture come nel promuovere il trasporto pubblico in una zona che ne è praticamente priva da dieci anni? La domanda è retorica perché la risposta è scontata”.

(Foto © legambienteceresium – blogger)

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