21 Dicembre 2016

Berlino, l’autista ha lottato contro l’attentatore prima della strage. Ancora dispersa Fabrizia

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L’autista polacco trovato morto all’interno del tir che ha provocato la strage a Berlino ha cercato di fermare l’attentatore. E il terrorista tuttora in fuga: il pachistano fermato e sospettato di essere il guidatore del tir è stato rilasciato. Il bilancio è di 12 morti e 48 feriti. L’agenzia di stampa dell’Isis, Amaq news agency, ha rivendicato l’attentato chiamando il terrorista un “soldato dello Stato islamico”. “E’una vendetta per gli attacchi in Siria”, è scritto sulla rivendicazione. Ancora dispersa l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni che vive e lavora nella capitale tedesca.

(ANSA/AP Photo/Markus Schreiber)

(ANSA/AP Photo/Markus Schreiber)

Berlino, l’autista ha lottato contro l’attentatore prima della strage. Ancora dispersa Fabrizia. Nella cabina del Tir che è servito per compiere la strage di Berlino si sarebbe consumata una lotta tra l’autista polacco, prima vittima dell’attacco, e lo stesso attentatore. Secondo informazioni riferite oggi dal tabloid Bild, l’autopsia del camionista polacco avrebbe rivelato che l’uomo era ancora vivo nel momento in cui il suo assassino si è scagliato contro la folla. “Ci deve essere stata una lotta”, ha riferito una fonte degli inquirenti citata dal giornale, durante la quale l’attentatore ha accoltellato l’uomo che stava sul sedile accanto al suo e che ha tentato invano di deviare il camion afferrando il volante. Quando il mezzo si è fermato, l’attentatore avrebbe sparato all’autista polacco prima di fuggire.

Gli inquirenti tedeschi sono “fiduciosi” nel fatto che la caccia all’uomo per l’autore dell’attentato si possa concludere presto e che arresti siano imminenti. “Siamo relativamente fiduciosi nel fatto che possiamo presentare un nuovo sospetto già domani o nel prossimo futuro”, ha detto nella notte Andre Schulz del sindacato della Bdk alla Zdf, aggiungendo che gli inquirenti hanno “molte piste” e che hanno raggiunto “elementi consistenti”. Ieri la polizia ha sollecitato in un tweet gli abitanti di Berlino a “esercitare particolare allerta”. “Abbiamo preso l’uomo sbagliato e quindi ci troviamo di fronte a una nuova situazione. Il vero esecutore dell’attentato è ancora armato, a piede libero, e può fare nuovi danni”, ha detto una fonte della polizia citata dal Die Welt.

L’attacco è stato rivendicato dall’Is attraverso la sua agenzia al-Amaq. L’attentatore è stato definito “un soldato dello stato islamico”, recita il comunicato, di cui dà notizia il sito di intelligence Site. Il bilancio è di 12 morti e tra le vittime sono stati identificati per il momento sei cittadini tedeschi. Tra le 24 persone ancora ricoverate in ospedale, 14 versano in condizioni gravi.

Intanto, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in seguito alla scomparsa di Fabrizia Di Lorenzo, di 31 anni di Sulmona. L’ipotesi di reato è attentato con finalità di terrorismo. La ragazza italiana risulta dispersa in seguito all’attentato e secondo un messaggio rimbalzato sui social, il suo cellulare sarebbe stato ritrovato sul luogo della strage e consegnato alla polizia. A lanciare un primo appello sui social network sono stati i parenti della giovane, che da diversi anni vive e lavora a Berlino e da quasi due anni lavora per un’azienda di trasporti.

Ieri Fabrizia non si è presentata al lavoro ed è scattato l’allarme. L’Adnkronos ha contattato telefonicamente l’azienda tedesca presso la quale lavorerebbe la cittadina italiana, ma a ogni domanda la risposta è stata, “non possiamo rispondere”. “Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina”, ha detto affranto il padre di Fabrizia Di Lorenzo, Gaetano, contattato dall’ANSA. “Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi – afferma trattenendo a stento i singhiozzi Gaetano – E’ lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”. La famiglia Di Lorenzo è assai conosciuta in città. Il papà della giovane è un dipendente delle Poste. Nel corso della notte sono partiti alla volta di Berlino la mamma ed il fratello di Fabrizia. La giovane si era laureata presso l’Università di Bologna nel 2012, subito dopo ha conseguito un master alla Cattolica di Milano e dal 2013 vive a Berlino dove lavora in un’azienda di trasporti. (ADNKRONOS)

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