Si è spento ieri, all’età di 94 anni, il Cavalieri della Repubblica Italiana, Eugenio Vigolo, una persona molto conosciuta sia a Luino che in tutta la provincia di Varese, per il suo impegno civico e per esser stata una figura di riferimento per tutto il territorio sin dagli anni ’50. A darne il triste annuncio i figli Gianpaolo, Giorgio e Mirella.
Luino, addio al cavaliere Eugenio Vigolo. La sua vita, un esempio per i giovani. Un uomo d’altri tempi era Eugenio Vigolo, scomparso ieri all’età di 94 anni, che ha vissuto a lungo sul territorio luinese dopo esser nato nel 1922 a Montegalda, in provincia di Vicenza, ed essersi trasferito a Luino nel 1955. Qui, insieme ai familiari, si dedicò da subito alla vita contadina, con grande passione e spinto dal sacrificio per riuscire a sostenere i suoi figli, Gianpaolo, Giorgio e Mirella. Due anni dopo, nel 1957, si avvicinò alla politica diventando consigliere comunale fino al 1961 durante l’amministrazione del compianto sindaco Carlo Zona, figura di carisma eccezionale e ricordato da tutti i luinesi. Non solo venne anche impiegato all’interno del comune stesso, ma fu una grande figura di riferimento per tanti cittadini, per il suo impegno tra il civile ed il religioso: era sacrestano della Chiesa SS. Pietro e Paolo, faceva parte dell’Azione Cattolica e delle Acli e, inoltre, è stato presidente dell’Associazione mutilati ed invalidi di guerra.
Straordinario il libro di memorie, scritto solo qualche anno fa, “Vi racconto – Ricordi di una vita”. Eugenio Vigolo, qualche anno fa, ha deciso di raccontare la sua vita scrivendo un libro, che ha avuto un grande successo sul territorio, con tante presentazioni in provincia di Varese, tra biblioteche, sale conferenze, scuole ed incontri. Eugenio ha saputo descrivere sia i momenti tragici della guerra, sia quelli felici della vita quotidiana, con una visione del mondo sempre fiduciosa. Un uomo anziano dalla grande umiltà e, soprattutto, una persona normale che quotidianamente e con serenità ha vissuto appieno. Si divideva tra la cucina e il suo orto, che gestiva e che era poco lontano da casa. Un libro, insomma, che racconta ricordi sin dalla nascita, per arrivare all’infanzia e all’adolescenza passate a giocare e a lavorare nei campi, agli anni della guerra, fino ai giorni nostri, con gli ultimi pensieri rivolti alla famiglia e alla cara Elsa, scomparsa anni fa. Un libro da leggere, da raccomandare ai giovani, per la grande valenza di testimonianza storica.
Una nota personale. Ho conosciuto Eugenio Vigolo l’anno scorso a casa sua, accompagnato dalla figlia Mirella, per intervistarlo su una ricerca che stavo effettuando per ricostruire le origini delle ACLI di Luino, dagli anni 50′ agli anni ’70. Mi ha stupito da subito la sua lucidità nel ricordare il suo vissuto sin dai primi lavori nei campi da ragazzino per aiutare la famiglia. Qui a Luino, l’attività agricola è continuata non senza difficoltà, ma riuscendo sempre, sacrificandosi come erano soliti gli uomini del Novecento, a costruirsi una famiglia con Elsa ed i suoi figli Gianpaolo, Giorgio e Mirella. Tante chiacchiere, quasi un’ora, nella quale sono stato trasportato non solo su quei campi, sotto quel sole, ma anche nei mille impegni tra Comune, Chiesa ed Acli, provando a capire quanto era naturale, per un uomo come Eugenio, occuparsi del prossimo ed aiutare gli altri in quella che era una società dove si era sempre pronti ad aiutare le persone in difficoltà, qualsiasi fosse la loro provenienza o estrazione sociale. Prima di salutarlo, però, andando via con la figlia Mirella, Eugenio mi ha regalato il suo libro che annovero tra la mia piccola biblioteca casalinga. Uno spaccato di vita del secolo scorso, che sicuramente farà parte di quei libri da leggere durante le fredde serate invernali, davanti al camino.
I funerali si terranno domani, alle ore 14.30, presso la Chiesa Prepositurale SS. Pietro e Paolo.
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