7 Maggio 2015

Renzi incontra i “suoi” per parlare dei dettagli della riforma “Buona Scuola”. I sindacati chiedono un incontro urgente

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Di mettere la fiducia alla Buona Scuola nemmeno a parlarne, ma il presidente del consiglio Matteo Renzi chiede ai suoi, riuniti per l’occasione al Nazareno, di fare presto. I tempi dell’approvazione alla Camera sono quelli fissati: dal 14 al 19 maggio devono essere esaminati tra i 700 e gli 800 emendamenti. Tanti, troppi se si vuole arrivare all’approvazione definitiva entro il 15 giugno, termine ultimo per garantire le assunzioni a settembre.

(vesuviolive.it)

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L’iter per l’approvazione sulla riforma “Buona Scuola”. Non si esclude il ricorso alle sedute notturne e a tempi serratissimi se dovessero fallire le trattative con i gruppi parlamentari per ridurre sensibilmente gli emendamenti da presentare. Stando a quanto riferisce chi era presente alla riunione di ieri mattina, l’incontro ha avuto un taglio “molto renziano”: il premier ha ascoltato molto, posto domande e non si è sottratto a un siparietto con il “dissidente” Walter Tocci che argomentava su ogni punto. Ma grossi nodi, viene ancora riferito, non sono emersi. Anche perchè attorno al tavolo sedevano esponenti del Pd – quasi tutti di estrazione bersaniana – molto ferrati in materia e poco inclini a buttarla sull’ideologico o sull’appartenenza correntizia. L’obiettivo, d’altra parte, era fare il punto sullo stato dei lavori all’indomani delle proteste che hanno attraversato il Paese.

Alcune novità introdotte dalle riforma. “Dobbiamo spiegare meglio quello che stiamo facendo e rispondere alle scempiaggini che stanno circolando”, ha raccomandato il presidente del consiglio. Le novità che sono emerse riguardano soprattutto la valutazione degli insegnanti che, dai singoli dirigenti di istituto, dovrebbe passare a un “collegio”. Altra novità potrebbe riguardare il cinque per mille, che non sarà legato alle associazioni, ma esclusivo per la scuola. Una operazione che da sola vale 500 milioni in più. In quanto alle assunzioni, Renzi ha ribadito: “Facciamo del nostro meglio, ne assumiamo cento mila eliminando le graduatorie ad esaurimento. Ma non si possono assumere tutti i precari”.

L’urgente incontro richiesto dai sindacati, mentre Sel lavora ad una mozione di sfiducia per il ministro Giannini. In una nota congiunta, Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda sottolineano di aver “sollecitato un incontro urgente alle Commissioni Cultura di Camera e Senato – presidenti, capigruppo e relatori del ddl – al Presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato. Il personale della scuola va ascoltato. L’altissima partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni dimostra che il coinvolgimento della scuola nei processi di riforma è essenziale”. Intanto Sel sta “lavorando a una mozione di sfiducia” per Giannini. Lo ha dichiarato ieri Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sel, in una conferenza stampa alla Camera. L’obiettivo è quello di raccogliere 65 firme, per questo Sel sta cercando l’appoggio fra le opposizioni, a partire dai deputati del M5S. “Chiediamo il ritiro del disegno di legge, il governo riapra il dialogo, lo deve a tutti quegli ‘squadristi molto colorati’ che sono scesi in piazza”, ha concluso Fratoianni.

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