5 Giugno 2014

Carceri, il Consiglio d’Europa promuove l’Italia: “Progressi sul sovraffollamento”

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Valutazione positiva da parte del Consiglio d’Europa sull’impegno e le azioni avviate dal governo italiano per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Una nuova stima sulla situazione degli istituti di pena italiani sarà effettuata nel giugno del 2015, ma intanto nella decisione adottata oggi il comitato dei ministri riconosce i “significativi risultati” già ottenuti. 

(lettera43.it)

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Il Consiglio d’Europa valuta positivamente i miglioramenti della situazione nelle carceri italiane e rinvia al giugno 2015 un’ulteriore giudizio sull’attuazione delle misure decise dal governo per affrontare il problema del sovraffollamento. In particolare è stato apprezzato “l’impegno delle nostre autorità a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario” e “i risultati significativi ottenuti in questo campo grazie alle diverse misure strutturali adottate per conformarsi alle sentenze” della Corte, compreso “il calo importante e continuo della popolazione carceraria e l’aumento dello spazio vitale ad almeno 3 metri quadrati per detenuto”.

Il Consiglio d’Europa ha accolto con favore anche “la creazione di un ricorso preventivo nei tempi fissati dalla sentenza pilota sul caso Torreggiani” e preso nota “con interesse” delle informazioni “sulle misure prese per stabilire un ricorso risarcitorio, anch’esso previsto dalla sentenza pilota, attraverso un decreto legge che prevede la possibilità di una riduzione di pena per i detenuti” ancora in carcere “e una compensazione pecuniaria” per quelli già usciti.

“Da Strasburgo arriva una notizia positiva sulle carceri che però non deve indurci a dormire sugli allori: continuiamo ad essere sotto osservazione, tutti gli allarmi lanciati, a cominciare da quelli del capo dello Stato, rimangono drammaticamente attuali”, ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, al termine del plenum di questa mattina. Quanto alla necessità o meno di pensare a un provvedimento di clemenza, Vietti ha rilevato che “è un argomento di cui ciclicamente si torna a parlare, ma realisticamente prendiamo atto che è difficile trovare le condizioni parlamentari per approvarlo”.

Per Patrizio Gonnella di Antigone “la decisione del Consiglio d’Europa riconosce gli sforzi fatti e apprezza le misure adottate ma non allontana lo sguardo dal sistema penitenziario italiano. Non bisogna tornare indietro”. Anzi, rimarca Gonnella, “va ulteriormente ridotto il tasso di affollamento, umanizzata la vita nelle carceri, preservata la salute, proibita la tortura.”

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