Monza | 8 Maggio 2022

Avventura paralimpica a Monza, le mie riflessioni

Samuele si è recato al Centro Natatorio "Pia Grande" per partecipare ai campionati giovanili FINP. Lo racconta nella nuova puntata della rubrica "L'Angolo di Samu"

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Allora, ossequi a tutti voi, cari i miei Samuelpiensi. Questo sarà un servizio alquanto speciale, perché sto parlando dei Campionati Italiani Giovanili di Nuoto che si sono tenuti a Monza domenica 24 aprile.

Era mattina presto, anzi, prestissimo. I miei genitori e io siamo partiti e ci siamo fermati a casa di un amico. Dopo la breve sosta, abbiamo ripreso, in un gruppo ristretto di persone, la nostra “marcia” verso la città di Monza, la quale era pronta per i fatidici campionati targati Federazione Italiana Nuoto Paralimpico (FINP) all’interno del Centro Natatorio “Pia Grande”.

Si prospettava una mattinata alquanto impegnativa, poiché avevo dovevo affrontare due gare: il 100 metri farfalla e il 50 metri stile libero. Per prepararmi, mi sono bevuto due tazze di caffè al fine di mantenere alta l’attenzione. Mi sentivo così energico che, quando mi hanno convocato per il 100 farfalla, non pensavo ad altro che al mio obiettivo. Sono salito sul blocco di partenza e, dopo aver sentito il fischietto, mi “sono immerso” nell’avventura. All’inizio nuotavo, senza farmi sopraffare da pensiero alcuno, più veloce che potevo.

Sfortunatamente, però, alla fine, negli ultimi 20 metri, mi sono trovato come in un incubo perché ormai affaticato e sull’orlo dell’annegamento. Tuttavia, ho tenuto duro fino alla fine e, nonostante la visibilissima stanchezza, sono arrivato quarto nella mia batteria col tempo di 1.21.79, ma primo nella mia categoria. Finalmente, dopo un periodo di bronzi individuali, ho assaporato la paradisiaca ebbrezza di divenire campione italiano giovanile nella mia specialità. Ero così estasiato dalla notizia che, durante le premiazioni, anziché farmi mettere la medaglia d’oro sul collo, me la sono messa da solo e, non contento, le ho dato un morso per verificare l’autenticità dell’oro di cui è fatta, proprio come i grandi sportivi olimpici (è già successo in passato a Fabriano).

Nei 50 stile libero ero ugualmente sull’attenti. Benché il mio tuffo e la mia virata non siano stati proprio ottimali, ho comunque prevalso sui miei avversari con il tempo di 32.94, primeggiando nella mia batteria, ma accontentandomi alla fine della cosiddetta medaglia di legno (sono arrivato quarto).

Le premiazioni che hanno accompagnato la conclusione del campionato sono state lunghe. Ma, alla fine, ho gioito dei risultati raggiunti. Detto questo, ci vediamo la prossima volta… alla Samuelpiense!

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