26 Settembre 2021

Come è andata ai campionati di Nuoto a Pesaro

Torna “L’angolo di Samu”, dove Samuele Lupo ci racconta la sua esperienza in vasca: “Ho imparato che il valore di un campione si misura dalla dedizione”

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Ossequi a tutti! Oggi ho deciso di parlarvi di un po’ di cosa è successo in questi ultimi giorni.

Allora, ascoltatemi attentamente! Sono andato a Pesaro per una commissione importante: i campionati di nuoto targati Fisdir che si sarebbero tenuti lì dall’11 al 12 settembre. Solitamente eventi come questo durano tre giorni, ma stavolta c’è stata un’eccezione alla regola.

Era la mattina del 10 settembre ed io ero quasi pronto per il mio viaggio. Le valigie erano pronte, così come lo era la borsa, ovviamente. Era tutto bello, finché non ho lasciato le mie credenziali a casa. In un primo momento me n’ero preoccupato, ma poi mi sono tranquillizzato.

Poi, alla sera, siamo arrivati alla destinazione che si chiama Hotel Ristorante Miramare. Sono stati due giorni di campionato, che si sono svolti nello Sport Village di Pesaro, un centro natatorio comprendente una piscina interna da venticinque metri e una esterna da cinquanta (dove ho gareggiato). Insomma, dopo due anni di totale inerzia dalle gare, eccomi pronto a dare il meglio di me.

Non avrò portato a casa una medaglia individuale nelle mie tre gare (ossia il 50 farfalla, il 100 farfalla e il 50 dorso), però almeno gongolo sul fatto di essere riuscito ad accaparrarmi un posto in finale e ad aver abbassato i miei tempi. E comunque qualcosa mi sono portato a casa, un bronzo e un argento nelle staffette 4×50 maschili, la prima a stile, la seconda mista.

Ho avuto delle notti insonni, ho fatto fatica a dormire come avrei voluto e il treno che passava di notte era rumorosissimo. C’è stata una mattina in cui mi sono sentito uno zombi, salvo poi riprendermi immediatamente con una buona colazione.

Devo dire che, nonostante le mie sconfitte (ci sono rimasto un pochino male perché mi sarei aspettato di più), ho imparato qualcosa. Il valore di un campione non si misura dai premi, ma dalla dedizione. E mi sono anche, e ovviamente, divertito molto. Sono tornato a casa subito dopo la conclusione del campionato. Il viaggio verso Varese è incominciato con musica ad alto volume, per poi finire con il dormire, per me risultato difficilissimo. Non sapevo che posto prendere, mi sentivo scomodo e mi era venuto anche uno strappo al collo.

Ma ora sono fermo perché, ad ottobre, potrebbe riiniziare tutto. Mi sto tenendo in forma e sto andando anche a scuola (adesso sono in quinta liceo linguistico, conscio del fatto di essere un maturando).

Non so ancora se continuare a studiare lingue oppure prendere un altro cammino. Non mi resta che aspettare che nuove sorprese intacchino la mia vita.

Ed ora credo di essermi espresso anche abbastanza. Ci vediamo… alla Samuelpiense!

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