Casalzuigno | 11 Settembre 2021

La mia Vacanza a Cesenatico… due anni dopo!

Il resoconto della settimana emiliana trascorsa tra mare, serate divertenti, musica e spettacoli, grazie a Vo.C.E. (Volontari Contro l'Emarginazione)

Tempo medio di lettura: 4 minuti

Ossequi a Tutti! Dopo due anni, sono finalmente ritornato in vacanza a Cesenatico in compagnia del Vo.C.E. (Volontari Contro l’Emarginazione), riconoscendo che, se fossi stato a casa da solo, mi sarei annoiato non poco. Quindi eccovi il resoconto dell’avventura.

Il tutto è iniziato il 7 agosto, quando io e i miei genitori Francesca e Giuseppe ci siamo diretti verso Varese, dove un imponente pullman mi stava aspettando. Ed è proprio da qua che è iniziata la mia avventura (e anche dell’intero Vo.C.E., sia chiaro!). Un viaggio lungo e stremante, rafforzato anche dall’afa che, imperterrita, è stata protagonista per tutta la giornata.

Ma, alla fine, siamo arrivati al Soggiorno Cremonese Sant’Omobono (ve lo ricordate, eh?), che sembra pressoché lo stesso, salvi fatti alcuni sottili cambiamenti. Le sedie sono colorate e vispe e la campana per l’ora dei pasti non c’era più. Mi sono preparato per dieci giorni di distaccamento dal tenore placido che Casalzuigno, il mio paesino, mi offre sempre. Il primo giorno non siamo andati in spiaggia perché non ne avevamo il tempo, così, dopo cena, abbiamo fatto una splendida serata a Zadina.

Il giorno successivo, la spiaggia era possibile da visitare e, tra bagni e insolazioni, ci siamo divertiti. C’è stato un momento in cui un singolare film d’animazione è stato proiettato davanti all’Eurocamp, una sorta di campo estivo per ragazzi che include lo sport e che si trova vicino al nostro benamato ostello cesenaticense: il suo nome è Luca ed è prodotto dalla Pixar.

La storia è ambientata a Portorosso, una città immaginaria della Liguria, e ha come protagonista un giovane ragazzo italiano che si chiama Luca Paguro e che vuole scoprire il mondo, ma Daniela e Lorenzo, i suoi, non volevano che se ne andasse via da loro per proteggerlo, perché sanno bene il destino che gli spetta, essendo Luca stesso un mostro marino a tutti gli effetti. A contatto con l’acqua, rivela la sua identità originaria, mentre si tramuta in un essere umano una volta messo piede sulla terraferma. E’ molto amico dello spiritoso ed ecclettico Alberto Scorfano, anch’egli un mostro marino. I due guidavano una Vespa costruita da loro secondo il progetto originale per divertirsi a scivolare e a volare al di sopra del mare, ma Luca, timido per natura, aveva paura. Allora Alberto gli ha tuonato un certo “Silenzio Bruno!” come monito per rassicurarlo e fargli affrontare i suoi limiti. I genitori di Luca, non appena scoprono la sua doppia vita, lo hanno messo in castigo ed è allora che lo zio Ugo, con problemi cardiaci, si è fatto vivo.

Luca e Alberto, dopo aver lasciato il loro habitat, s’imbattono nei rischi che può elargire il mondo dei terrestri. Una nuova amica, di nome Giulia Marcovaldo, conosce i due e li invita addirittura a cena da suo padre Massimo, padrone del gatto Macchiavelli e rinomato pescatore e cacciatore di creature degli abissi. Questi, una sera, si sono goduti un piatto di pasta (sono italiani, cosa ci trovate di strano?).

Un personaggio dall’aria scherzosa, ma in realtà denigratorio e insofferente, accompagna la scena. Il suo nome è Ettore Visconti ed è il campione indiscusso della Portorosso Cup, un concorso che ha in palio una bellissima Vespa. Le sue vittorie creano invidia alla povera Giulia che decide quindi di farsi aiutare dai suoi due compagni.

Daniela e Lorenzo si accorgono che il figlio non è più in casa e s’avventurano a Portorosso per cercarlo disperatamente, tra tante, tantissime paure.

L’amicizia profonda tra Luca e Alberto, purtroppo, è stata messa a rischio ad un tramonto del sole in spiaggia, quando si scopre la loro scomoda verità. Ettore li ha scoperti e per poco non è riuscito a catturarli. Alberto, calato il sole, rivela all’amico che il padre non c’è mai stato per lui e che si è arrangiato come poteva, come un libertino schizzato e vivace.

La resa dei conti finale arriva in un giorno di pioggia. I protagonisti riescono a vincere la Portorosso Cup grazie al loro coraggio ed Ettore vede smantellato il suo orgoglio. Finalmente terrestri e mostri marini possono convivere in pace ed armonia, senza più il rischio di una guerra tra le due razze. Luca, dopo aver visto i suoi, arrabbiati e orgogliosi al tempo stesso, finalmente può andare a studiare assieme a Giulia e Alberto diventa il nuovo aiutante di Massimo. La pioggia cade e il treno parte.

Il film, ormai giunto ai titoli di coda, è stato poi soppiantato dalla musica e abbiamo ballato fino a tarda notte. Ogni giorno è risultato essere pressoché uguale all’altro, se non fosse che, una volta, anziché cenare in albergo, siamo andati a prendere una piadina, per poi imbarcarci nel trenino verso Cesenatico. Abbiamo visto la ruota panoramica e i negozi. Io mi sono davvero divertito.

Ci sono state, ovviamente, tante altre attività interessanti e, a mio parere, mozzafiato. Ve le elenco qui sotto.

1 – Serata Arte: mi sono divertito moltissimo a disegnare, una delle mie cose preferite. Abbiamo fatto una specie di mostra.

2 – Delitto al Soggiorno Cremonese: un personaggio della scena (non dico il nome perché non sarebbe giusto) è stato assassinato (state calmi, è solo recitazione!) e abbiamo risolto il mistero.

3 – Karaoke: come due anni fa, ho scelto, come del resto tutti gli altri, di cantare Io Vagabondo dei Nomadi, perché i miei, da quando ero bambinello, la ascoltano e adorano e ho pensato che sarebbe l’ideale. Poi, però, mi sono offerto una seconda volta con Blue degli Eiffel 65. Da quel momento è scoppiata una festa di balli.

4 – Serata Giochi: la Serata Giochi è stata varia, da Sarabanda agli ormai famosi Volti Storpiati.

5 – Giro a Zadina: abbiamo visto le bancarelle e io ho giusto comprato qualcosina per me, niente di particolare.

6 – Serata Ferragosto: l’abbiamo iniziata con una caccia al tesoro e conclusa in spiaggia con balli.

7 – Serata Finale: la serata finale della vacanza ha riserbato a noi uno spettacolo teatrale organizzato dallo stesso Vo.C.E. e la storia trattata è Peter Pan. Io vi ho partecipato nei panni di Michele.

Ebbene, dopo questo articolo non mi resta che salutarvi alla… Samuelpiense!

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