Luino | 16 Maggio 2021

“Area Salute Insubria”: i farmaci… questi sconosciuti. L’analisi della dottoressa Valeria Valentini

La nota dottoressa luinese aiuterà i lettori ad affrontare il tema, in questo importante percorso conoscitivo, con più articoli. Ecco i segreti e l'origini dei farmaci

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Eccoci ad approcciare una tematica importante e delicata, quella del farmaco. Importante sostegno nella vita biologica dell’individuo quando vengono a manifestarsi scompensi e malattie.

Fin dai tempi più remoti – commenta l’ideatore della rubrica, il dottor Angelo Ferloni -, l’uomo ha cercato ed usato rimedi per combattere quelli che gli antichi definivano “i mali”. Attualmente il panorama dei farmaci disponibili è decisamente vasto e la definizione del loro impiego e della posologia richiede ancor più accortezza, soprattutto alla luce dei rischi legati all’autodiagnosi ed alle somministrazioni fai da te.

Ci aiuterà in questo importante percorso conoscitivo, che si snoderà in più articoli, la dottoressa luinese Valeria Valentini, laureata in Farmacia, specializzata in Farmacia Ospedaliera, già responsabile della S.S. “Produzione Specialistica di Galenica Magistrale sterile e non”, presso la Farmacia dell’Ospedale di Circolo della ASST Sette Laghi, responsabile della S.S. “Farmacia Territoriale”, e, infine, professoressa a contratto all’Università dell’Insubria di Varese nel Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico.

Ecco il suo contributo.

Per essere in grado di capire il mondo dei farmaci è utile iniziare dalle origini. Che cosa sono?

Il termine “farmaco” ha origine greca, deriva da “phàrmakon” e significa medicina, rimedio, ma anche veleno. Da sempre l’uomo è alla ricerca di sostanze che possano porre rimedio a dolori e fastidi. Le prime farmacopee, intese come raccolte di regole per preparare e conservare i medicamenti, risalgono ad almeno 2000 anni primi di Cristo. I rimedi più antichi hanno un origine naturale, derivano dal mondo vegetale, da piante utilizzate per millenni ed in seguito diventati farmaci.

I termini farmaco e medicinale sono spesso usati come sinonimi, in realtà con “farmaco” si intende la sostanza attiva, mentre con il termine “ medicinale” si intende il farmaco nella sua confezione industriale, cioè scatola e foglietto illustrativo. Il farmaco è una sostanza che, una volta introdotta nell’organismo, esercita un’azione farmacologica che può essere terapeutica o tossica. Questa differenza dipende sostanzialmente dal tipo di sostanza e, soprattutto, dalla sua dose, cioè dalla quantità che ne viene assunta. Una stessa sostanza può essere curativa se assunta al giusto dosaggio oppure tossica se utilizzata in quantità elevata.

Utilizzando le parole del medico e alchimista Paracelso, si può dire che “ Tutto è veleno e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”.

I farmaci si distinguono in:
– farmaci galenici magistrali ed officinali;
– farmaci di origine industriale.

Farmaci galenici

Il nome si rifà a Galeno, noto medico e studioso vissuto nel II sec. d.C.; Galeno fu uno dei più celebri medici dell’antichità ed ha lasciato un’importante eredità alla medicina moderna grazie ai suoi studi. Nell’antichità il medico non faceva solo la diagnosi, ma si occupava anche di curare le malattie con le sostanze che aveva a disposizione. In seguito il compito di allestire i medicamenti nella sua bottega passò allo speziale, che possiamo considerare il precursore del farmacista di oggi.

Una curiosità: l’imperatore Federico II di Svevia, già nella prima metà del XIII secolo aveva decretato che le due professioni dovessero rimanere separate: al medico spettava la prescrizione della terapia, invece allo speziale l’allestimento e la vendita del preparato medicinale. Le regole da lui promulgate rappresentano un punto di partenza per la realizzazione di un vero e proprio Servizio Farmaceutico.

Ancora oggi è così, infatti il farmacista, nel laboratorio, prepara i farmaci galenici che si distinguono in:
– preparati magistrali se sono destinati ad un preciso paziente e allestiti su prescrizione medica;
– preparati officinali prodotti su larga scala rispettando il regolamento della Farmacopea Ufficiale, senza una prescrizione medica.

I motivi per cui si ricorre ai farmaci galenici sono diversi:
– quando è necessario personalizzare un farmaco in base alle esigenze del paziente, per es. quando si rendono necessari dosaggio o formulazione diverse dai farmaci regolarmente in commercio;
– quando un farmaco non è più in commercio ed è necessario comunque per la terapia del paziente.

Il farmacista è l’unico responsabile della stabilità e della corretta preparazione del prodotto.

Farmaci di origine industriale

A questo tipo di prodotti è dato un nome di fantasia (es. Voltaren), oppure una denominazione scientifica affiancata dal marchio o dal nome del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (es. Diclofenac EG).

A differenza del galenico, l’azienda produttrice, per immettere in commercio il medicinale, deve presentare domanda e dossier alle autorità regolatorie (AIFA in Italia ed EMA in Europa) alfine di ottenere l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute.

Periodo di validità dei farmaci

La data di scadenza, che si trova riportata sulle confezioni, si riferisce sempre e soltanto al medicinale in confezione integra e correttamente conservato. Infatti, una volta aperta la confezione, ogni farmaco ha una durata differente, la data di scadenza si riduce per alcune forme farmaceutiche quali colliri, gocce, spray, sciroppi. E’ sempre buona norma leggere il foglietto illustrativo che riporta le indicazioni sulla durata effettiva del farmaco, una volta aperta la confezione.

Foglietto illustrativo

Deve essere presente obbligatoriamente nella confezione di tutti i medicinali, perché è una guida all’uso del farmaco.

Una curiosità: perché è comunemente chiamato “bugiardino”? “Il foglietto illustrativo o bugiardino è probabilmente chiamato così da un uso nominale dell’aggettivo bugiardo. In Toscana, per la precisione in area senese, gli anziani rammentano che il “bugiardo” era la locandina dei quotidiani esposta fuori dalle edicole e da qui, riducendo le dimensioni del foglio, si è probabilmente arrivati a denominare “bugiardino” il foglietto dei medicinali. ” Collocato all’interno di ogni confezione medicinale per legge, è generalmente suddiviso in sezioni e sottosezioni in modo da offrire al paziente tutte le informazioni relative al farmaco che si sta apprestando ad assumere. Il foglietto illustrativo può essere, quindi, considerato la “carta di identità” di un farmaco.

Come conservare i farmaci

I farmaci devono essere conservati in un luogo buio e non accessibile ai bambini, a temperatura ambiente (intorno ai 20°C), lontano da fonti di calore o, se specificato, in frigorifero. Essi non vanno esposti alla luce solare e non andrebbero lasciati in auto. Inoltre, vanno sempre conservati nella loro confezione originale e, se si nota un cambiamento di colore, di sapore e/o di consistenza, vanno opportunamente eliminati, in quanto potrebbero essere alterati. Per questo è necessario fare sempre controlli periodici per smaltire eventualmente i prodotti scaduti.

Smaltimento dei Farmaci scaduti

I farmaci scaduti vanno portati nel bidone situato fuori dalle farmacie o, qualora fossero previsti, in appositi raccoglitori presenti in aree dedicate alla raccolta differenziata dei rifiuti. A Luglio del 2018 è uscito un rapporto ISTAT sulla capacità delle famiglie di differenziare i rifiuti; si è visto che, così come la maggior parte degli Italiani ha imparato a raccogliere in maniera differenziata i rifiuti, anche rispetto ai farmaci scaduti c’è stata una maggior attenzione ed il comportamento continua a migliorare.

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