Casalzuigno | 15 Marzo 2020

Il ritorno del Coronavirus nell’Angolo di Samu

Vi racconto la mia esperienza, vissuta in prima persona durante questa emergenza. Di una cosa sono certo: "Siamo noi i più forti e vai via Coronavirus"

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Ossequi, seppur tristissimi, a tutti voi! Questi sono momenti molto difficili per l’Italia e per il mondo intero e ho pensato di parlarne anche io. Di fronte ad un’emergenza che dilaga a piede libero ovunque, non si può rimanere indifferenti e oggi l’Angolo di Samu avrà una zuppa amarissima. Premetto che ho già parlato del Coronavirus (potete leggerlo per documentarvi) e oggi ritorniamo a quel discorso in maniera molto più realistica.

Da quando è scoppiato, il Coronavirus ha colpito inizialmente la Cina ed ora si è diffuso a tal punto da essere già una pandemia: il mondo intero è, come si suol dire, alla frutta! E lo stesso si può dire per l’Europa, pure lei tartassata da questa nuova “peste” che non vuole fermarsi. D’altro canto, nel nostro Bel Paese, il Covid-19 girava già a gennaio, prima ancora che i giornalisti se ne accorgessero. Al primo avviso di un caso a Lodi, il virus ha favorito l’insorgere di una stantia follia mercantile: molti supermercati sono stati in parte svaligiati.

La situazione non si è certo placata, anzi, ci è praticamente sfuggita di mano. I casi sono aumentati e questo si vede lontano un miglio scarso. Un miglio scarso troppo preoccupante. Lombardia e Veneto sono le regioni più tartassate, ma si sono verificati focolai in tutte le regioni italiane e, ciliegina sulla torta al gusto di malcontento e rammarico, persino nel Vaticano (Angelus solo in diretta). Per non dire che il carnevale di quest’anno è stato annullato, poverino!

Luoghi della vita quotidiana sono stati tutti chiusi: scuole, piscine, palestre, campi da calcio, chiese, luoghi di ritrovo, discoteche, pub, bar, ristoranti, stazioni. Una tragedia che ha suscitato notevole clamore, mesto ovviamente, anche a me. Molti eventi sportivi e non vengono costantemente soppressi o comunque ristabiliti a data da destinarsi, come i tanto acclamati derby calcistici allo stadio e gli Assoluti di nuoto a Riccione, ormai divenuta a tutti gli effetti una zona rossa.

Anche le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono a rischio: secondo stime certe, è molto probabile che, perdurando la pandemia già di per sé allarmante, vengano eliminate o rimandate, anche se i bookmaker stanno dando il via a scommesse sull’attualizzazione o meno di questi giochi. Questo spezzerà certo i cuori degli amanti delle discipline sportive (e anche il mio, fanatico del nuoto fin da bambino) e gli atleti che, seppur allenatisi in maniera seria ed impegnata, non potranno assaporare il gusto dell’onore olimpico. Poveri atleti, poveri allenatori, poveri tutti coloro che mostrano un amore intenso per uno sport che promuove l’aggregazione e la socialità con gli altri. Per dirlo brevemente: Che tristezza!

Gli ospedali sono in sovraccarico per il rapido aumento dei contagi e gli infermieri certo non possono godere di miglior condizione, essendo essi stessi più a rischio. I domicili vagano liberi e il numero degli infermieri stessi si è ridotto.

I paesi colpiti da Coronavirus? Sono molti, sfortunatamente! Italia, Cina, Corea del Sud, Brasile, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Polonia, gli Stati Uniti, l’Australia, Giappone, parte dell’Africa settentrionale: ne ho citati solo alcuni, ma credo che l’elenco sia ben più sostanzioso di così. E’ stato dichiarato lo stato d’emergenza!

E mentre molti girano muniti di mascherina e amuchina, sorgono alcune profezie degli esperti di virologia che vedono il caldo primaverile, ed estivo soprattutto, come l’eroe che ci salverà dal virus coronato e altre che ne sono del tutto contrarie e dubbiose.

Vi dico anche una mia esperienza personale. Allora, dopo esser arrivato dal Regno Unito per il mio soggiorno linguistico, avrei dovuto partire verso Massarosa per il campionato italiano di nuoto Fisdir di vasca corta, che è stato recentemente rinviato ad ottobre! Poi, la Fisdir stessa, ovviamente per precauzione, ha deciso di sospendere attività sportive di qualsiasi forma fino al 15 aprile e quindi sognatevi che io vada a Brescia a questo punto, avendo perduto la mia silhouette natatoria e mancando di allenamento già da fine febbraio. L’Edith Stein è chiuso e adesso le lezioni le intraprendo a distanza. Non ci resta pertanto che aspettare fino al 3 di aprile.

E, debbo dirvelo chiaro e tondo, questo Coronavirus mi sta facendo perdere le staffe, lo detesto molto di più del mio autismo. Oggigiorno leggo costantemente gli aggiornamenti su Internet – anche se dopo mi preoccupo molto e mi contristo – sul virus e spero in un seguito ben migliore e che questo inferno pieno di stantii presagi si dissolva al più presto possibile.

E’ bene ricordare, però, che prima del Covid-19, si sono verificate epidemie come la mucca pazza, la Sars (2002), l’aviaria, l’ebola (2014), la peste, il vaiolo, la febbre spagnola. Fortunatamente tutte queste sono solo storia e così sarà anche questo stantio momento. Noi siamo Italiani, siamo un popolo che non si arrende e che argina momentaneamente le proprie frontiere per contrastare il virus e ritornare più attivi di prima. Seguiamo le regole imposte e restiamo uniti. Laviamoci le mani spesso, stiamo un metro di distanza dalle altre persone, restiamo a casa.

Avendo raggiunto oramai un numero consistente di loquele, non mi resta che congedarmi. Sappiate però che io, Samuele Pio, presto o tardi ritornerò con un articolo nuovo. Arrivederci!

E, diciamolo tutti insieme: “Siamo noi i più forti e vai via Coronavirus”.

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