Casalzuigno | 5 Gennaio 2020

Infernus Diabetis: quando il diabete condiziona più di quel che sembra…

La testimonianza diretta in questo nuovo appuntamento con la rubrica "L'Angolo di Samu", dove il giovane ha voluto parlare di una malattia tanto diffusa

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Ossequi a tutti! Vi preannuncio, però, che questo sarà un articolo tutt’altro che roseo, visto che ho pensato di parlare del diabete, una malattia con cui non è bene scherzare. So che questo stonerebbe leggermente, visto che la mia rubrica ha come argomento principe l’autismo, ma almeno per una volta mi sono potuto anche documentare su altri problemi, su altri diavoli. Sia chiaro, però, che mi sono documentato, coadiuvato ed ispirato anche da prove scientifiche al riguardo.

Per dirla senza mezzi termini, abbiamo tutti bisogno di seguire una dieta equilibrata, al fine di mitigare o, meglio, evitare problemi di salute. E il diabete (mellito) è uno di questi. Ma con la consistente quantità di dolci tentazioni che, se assunte in un’alimentazione squilibrata con tanto di vita sedentaria, possono favorire l’incremento della glicemia, ossia quando i surplus calorici interessano in senso negativo il nostro benessere più di quel che sembra, la situazione può presentarsi disastrata.

Terribile e petulante malattia, il diabete si è fatto strada verso l’Italia e non solo, avendo anche la possibilità di sfociare infarti, complicazioni cardiache, renali, nervose. Ma occorre tenere a mente che non esiste un diabete unico (prendete per esempio il diabete di tipi 1, puerile, e 2, che colpisce più gli individui adulti e che, guarda caso, è il più comune). Attualmente ricerche scientifiche si stanno impegnando a studiare la precisa suddivisione casistica di suddetta malattia, quindi ancora non si è totalmente certi di ciò che si sa ora. Ma quel che è sicuro è che la produzione di insulina è nevralgica e che, se ostacolata, allora, sì, ci avventureremmo in un girone infernale indicibile ed improponibile.

Oltremodo diffuse bufale metropolitane sul diabete. Un esempio: non si dovrebbe mai mangiare dolci e, ancora, si dovrebbe passare al cibo per diabetici e che si pensa sia il tipo 2 quello più lieve. O, ancora, che non si potrebbe usufruire dei carboidrati. Così come la credenza, ormai fortunatamente decaduta, che il diabete sia contagioso. Nulla di più falso! Nessuna di queste voces populi ha il minimo fondamento scientifico e qui io vi consiglio – ovviamente non come un diabetologo di fama internazionale – di consultarvi con uno specialista che ha studiato per anni all’università e che ha conseguito pertanto un diploma di qualificazione professionale per arrivare al suo rango indiscutibile di saggezza e accortezza, sempre se risulti affidabile a tutto tondo. Poi, non è vero che i diabetici non dovrebbero praticare attività sportive, anzi. E’ lo sport stesso che meriterebbe un posto di rilievo per consolidare, per quanto possibile, il proprio benessere. Per rendere positivamente sostenibile il proprio stile di vita.

Poi, anche se non dovrei proprio dirvelo, sto vivendo una mia esperienza personale, e cioè che mio padre soffre purtroppo di diabete, e questa reputo sia una testimonianza più che valida per un articolo serio come questo.

Comunque, anche se (forse) non totalmente prevenibile, il diabete si può curare seguendo sempre e comunque uno stile di vita proficuo sportivamente e accettabile per quanto concerne le proprie abitudini alimentari. Ma anche il progresso tecnologico sembra avere la sua parte: un esempio la microinfusione di insulina.

Ebbene, credo che anche questo articolo si sia anche concluso. Sì, so che mi sarei dovuto cimentare in una questione ben più gaia, però viste queste difficoltà che imperversano in giro, ho trovato più plausibile e ragionevole parlarne al fine di trovare una soluzione che si dimostri quantomeno efficace, risoluta e gioviale, che possa in qualche maniera cambiare il mondo, sotto ogni punto di vista comune e, in questo caso, sotto l’aspetto salutare. Per non dire quanto questo servizio si stia prolungando. Bene, sappiate che io, Samuele Pio, presto o tardi ritornerò, sperabilmente con una storia ben più allietante e fiorita. Arrivederci!

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