Bambini dalla Striscia di Gaza al Canton Ticino per essere curati.
La regione che confina con l’alto Varesotto ha aderito all’azione umanitaria coordinata dalla Confederazione elvetica, e si prepara ad accogliere diversi minori e i rispettivi parenti per fornire assistenza medica urgente.
«La guerra in corso nella Striscia di Gaza sta creando enormi problemi nell’assistenza sanitaria alla popolazione, che non può più essere curata in maniera adeguata nelle strutture mediche locali – sottolinea il Consiglio di Stato ticinese – Seguendo iniziative analoghe avviate da altri Paesi, anche la Svizzera ha quindi organizzato un’azione umanitaria per accogliere sul proprio territorio alcune persone che necessitano di cure mediche urgenti».
Una ventina i bambini feriti che verranno ospitati e curati sul territorio svizzero. Data la complessa e drammatica situazione della guerra, non è al momento chiaro quando potranno essere effettuate le evacuazioni. Le fasi della partenza dalla Striscia di Gaza, del trasferimento e dell’entrata in Svizzera, con successivo trasporto negli ospedali, saranno gestiti dalle autorità svizzere insieme all’Organizzazione mondiale della sanità – che dispone di un elenco di pazienti grazie al quale saranno selezionati i bambini da trasferire – a Medici senza Frontiere e alla Guardia aerea svizzera di soccorso Rega.
I costi per il viaggio sono coperti dalla Confederazione elvetica, mentre saranno gli ospedali e i Cantoni a farsi carico delle spese per l’assistenza medica. Per i bambini feriti e per i rispettivi familiari verrà attivata una apposita procedura di asilo. L’accoglienza in Canton Ticino è resa possibile dalla collaborazione tra le autorità cantonali e l’Ente ospedaliero cantonale, in particolare grazie al coinvolgimento dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana.
«L’Oms ha registrato circa 19.000 pazienti per un’evacuazione dalla Striscia di Gaza – si apprende da una nota del Governo svizzero – tra questi vi sono circa 4.000 bambini che rischiano la vita a causa di malattie o ferite e non possono essere curati in maniera adeguata sul posto. L’Oms ritiene molto elevato il numero effettivo di pazienti non ancora registrati che presentano problemi medici gravi».
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