Mercoledì 16 aprile il noto programma televisivo di Rete4, “Fuori dal Coro”, ha dedicato un servizio alle cosiddette “Baby Gang” violente attive nella provincia di Varese, soprattutto per “episodi” tra Luino e Cassano Valcuvia, citando tra gli interlocutori anche la Comunità “Il Mappamondo”.
Già nei giorni precedenti, la troupe della redazione guidata da Eugenia Fiore aveva tentato di accedere ai locali della Comunità senza alcuna autorizzazione formale, suscitando un forte disappunto tra gli operatori. L’episodio ha riacceso il dibattito sul tema della sicurezza e della protezione dei minori inseriti in percorsi di accoglienza.
Nei giorni successivi alla messa in onda, anche a seguito della forte presa di posizione da parte del sindaco del paese, Claudio Bossi, la Comunità “Il Mappamondo” ha scelto di fare chiarezza sui fatti, sottolineando la propria disponibilità a un confronto serio e istituzionalmente regolato.
Ecco di seguito integralmente la risposta inviata dalla Comunità, comprensiva di richieste, precisazioni e prospettive di dialogo:
La Comunità si aspettava che sarebbe andato in onda poiché, pochi giorni prima, la giornalista Eugenia Fiore, con due colleghi, hanno tentato di entrare in Comunità senza alcuna autorizzazione né richiesta, evidentemente con telecamere e microfoni nascosti. Individuati immediatamente dal nostro personale, sono stati accolti negli uffici per circa mezz’ora: alla loro ripetuta richiesta di condivisione di dati sensibili, oggetto di regolari verifiche da parte di organi di controllo e delle istituzioni preposte, i dipendenti lì presenti, hanno più volte proposto un appuntamento con gli amministratori.
Proposta non accolta e che, da parte nostra, resta valida. È nostra intenzione condividere la condotta giornalistica di questo episodio con le istituzioni competenti, così che ne possa essere valutata la legalità. Non avendo evidentemente trovato alcuna consistenza nei materiali lungamente cercati con appostamenti durati due giorni, è stato comunque mandato in onda un servizio, rispetto al quale riteniamo doveroso precisare che:
– l’unica immagine che coinvolge ex-ospiti della nostra comunità è lo stralcio del video della lite avvenuta a Cassano Valcuvia in data 17/06/2023. Fatto realmente accaduto, doverosamente trattato e affrontato da noi e dalle autorità competenti, che hanno svolto e che continuano a svolgere i necessari controlli. Controlli e verifiche preziose, che hanno permesso di gestire episodi spiacevoli e che ci permettono di svolgere al meglio e con responsabilità il nostro lavoro;
– nessuna altra immagine apparsa nel video è stata ripresa all’interno della Comunità, né tantomeno vede coinvolti ragazzi del Mappamondo. Sono immagini liberamente tratte dal web/social.
I processi di accoglienza sono complessi, presentano innegabili criticità così come opportunità, e necessitano di essere affrontati con onestà. Non sarebbe giusto nascondere le fatiche dei percorsi di integrazione, ma non lo è nemmeno nasconderne la potenzialità.
Grazie alla preziosa collaborazione con numerose realtà territoriali, che ringraziamo per il supporto e la solidarietà manifestateci in questigiorni, i ragazzi della comunità vanno tutti i giorni a scuola, seguono il corso di alfabetizzazione teatrale con Teatro Periferico, partecipano al progetto Ciak On the Road promosso dall’Associazione 3Elle che li porta a fianco degli operatori del 112, svolgono i lavori di pubblica utilità presso il Comune di Cassano Valcuvia che li accoglie, frequentano il laboratorio agricolo della Cooperativa Eureka, frequentano i laboratori artistici di WGART a Varese, vivono numerosissime attività sportive grazie ai progetti PlayDistricy, partecipano ad un laboratorio interno di sartoria e cucina, alcuni di loro svolgono tirocini formativi e professionalizzanti presso realtà produttive del territorio come, ad esempio, il Grotto del Sorriso di Cassano Valcuvia, frequentano il gruppo Scout ed i luoghi di culto, ma anche amici e coetanei.
Siamo molto amareggiati che pochi minuti di un montaggio video possano mettere a repentaglio il lavoro intenso dei tanti professionisti e cittadini che, ogni giorno, si impegnano per promuovere lo sviluppo, la sicurezza e l’inclusione nel nostro territorio, ma nutriamo la speranza che le tante manifestazioni di solidarietà di questi giorni possano diventare opportunità di reciproca e leale convivenza.
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