(a cura della Classe 5LES Liceo “V. Sereni” di Laveno) Il mese scorso, la nostra classe ha avuto l’opportunità di incontrare un educatore di Acinque, una multiutility attiva in diverse province del Nord Italia, che opera in settori fondamentali per la vita quotidiana, come energia, ambiente, servizi a rete e farmacie. Attraverso le loro iniziative, cercano di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del rispetto dell’ambiente e di dimostrare che è possibile adottare comportamenti sostenibili senza compromettere la qualità della vita.
L’incontro, inserito nel più ampio contesto del progetto “Green School“, ci ha permesso di approfondire il tema dello sviluppo sostenibile e di comprendere meglio il ruolo delle aziende e delle istituzioni nel promuovere pratiche responsabili dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
L’Agenda 2030: obiettivi e sfide
Durante l’incontro, abbiamo approfondito i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, adottata da 193 Paesi con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio tra sviluppo economico, tutela ambientale e inclusione sociale nel giro di 15 anni.
Gli obiettivi si suddividono in quattro macro-tematiche principali:
– Obiettivi sociali: sconfiggere la povertà, garantire salute e benessere, assicurare un’istruzione di qualità, promuovere l’uguaglianza di genere e ridurre le disuguaglianze.
– Obiettivi economici: incentivare il lavoro dignitoso e la crescita economica, favorire l’innovazione e le infrastrutture sostenibili, promuovere il consumo e la produzione responsabili.
– Obiettivi ambientali: contrastare la fame nel mondo, garantire l’accesso all’acqua pulita e a servizi igienico-sanitari adeguati, promuovere l’uso di energie pulite e accessibili, rendere le città sostenibili, contrastare i cambiamenti climatici e proteggere la biodiversità.
– Obiettivi istituzionali: promuovere la pace, la giustizia e istituzioni solide, rafforzare la cooperazione internazionale per il raggiungimento degli obiettivi.
Dati che ci hanno colpito
L’educatore ci ha presentato alcuni dati che ci hanno fatto riflettere:
1. Centinaia di milioni di persone vivono ancora in povertà estrema e 2,4 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienico-sanitari di base. Questo ci ha fatto comprendere che la nostra realtà non è la norma nel mondo.
2. Se tutte le persone adottassero lo stile di vita occidentale, nel 2050 sarebbero necessari tre pianeti per sostenere l’intera popolazione mondiale.
3. L’Italia sta subendo un calo demografico, compensato solo dall’immigrazione.
4. L’Italia è in forte ritardo sugli obiettivi ambientali: ad esempio, consumiamo più acqua rispetto al passato e siamo ancora lontani dall’obiettivo di destinare il 25% del territorio all’agricoltura (attualmente siamo al 21%).
5. Un aspetto particolarmente approfondito è stato quello dell’acqua. Il 97% dell’acqua sulla Terra è salata e gran parte di quella dolce è intrappolata nei ghiacciai. Con il loro scioglimento, si assiste a un aumento del livello del mare e a una crescente salinizzazione delle falde acquifere, con impatti significativi sulla vita marina e sulla sicurezza idrica globale.
6. Abbiamo anche discusso delle foreste e della biodiversità. Sebbene la superficie boschiva in Italia sia in aumento, questo fenomeno non è sufficiente a compensare la deforestazione su scala globale, specialmente in aree critiche come l’Amazzonia, il Borneo e il bacino del Congo.
Cosa possiamo fare noi?
Una delle domande più importanti dell’incontro è stata: cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Abbiamo capito che ognuno di noi ha una responsabilità. Piccole azioni quotidiane, come ridurre gli sprechi, migliorare la raccolta differenziata e adottare comportamenti sostenibili, possono fare la differenza.
ACinque ci ha illustrato il Piano 25-29, che punta a migliorare la sostenibilità delle aziende attraverso due pilastri fondamentali: la transizione energetica (efficientamento e riqualificazione energetica) e l’economia circolare (riduzione degli sprechi e valorizzazione delle risorse).
Un altro aspetto fondamentale per il successo dell’Agenda 2030 è la collaborazione tra Paesi e istituzioni. La “Partnership per gli Obiettivi” mira a sostenere le nazioni in via di sviluppo e a promuovere la cooperazione regionale e internazionale. In questo contesto, investimenti significativi sono necessari: ad esempio, si stima che circa 250 miliardi di euro siano destinati a progetti per contribuire al raggiungimento degli SDGs.
Riflessioni finali
L’incontro con Acinque è stato un’occasione preziosa per comprendere meglio lo stato di avanzamento degli obiettivi dell’Agenda 2030, sia a livello internazionale che nazionale. Ci ha permesso di riflettere su quali traguardi siano ancora raggiungibili e su quali, purtroppo, sembrano ormai fuori portata.
Uno degli aspetti che ci ha colpito di più è stato scoprire che la soglia critica di aumento della temperatura globale di 1,5°C è già stata superata. Questo dato ci ha fatto percepire con maggiore urgenza la necessità di agire, sottolineando quanto l’impegno di tutti sia fondamentale per limitare ulteriori danni al nostro pianeta e al nostro futuro.
L’incontro è stato coinvolgente e ben strutturato: la presentazione è risultata chiara ed efficace, riuscendo a trasmettere informazioni complesse in modo semplice. Inoltre, il format interattivo ha reso il tutto più dinamico, grazie ai quiz e ai dati presentati, che ci hanno spinto a riflettere non solo individualmente, ma anche come gruppo. Spesso si parla dell’Agenda 2030 con un certo distacco, ma questo incontro ci ha fatto sentire direttamente coinvolti, facendoci prendere coscienza dell’importanza e dell’attualità dei temi trattati.
Abbiamo apprezzato anche il fatto che la nostra classe abbia potuto partecipare attivamente, sia nella fase iniziale con la presentazione dei nostri sondaggi, sia durante la discussione successiva. Questo ha reso l’esperienza ancora più significativa, perché ci ha permesso di approfondire concetti fondamentali che riguardano tutti noi e il nostro futuro.
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