Varese | 23 Aprile 2024

Mesenzana, violento con la ex moglie: «Va espulso dall’Italia»

40enne nordafricano condannato a 2 anni per stalking. Scontata la pena, dovrà lasciare il paese. La donna per paura d’incontrarlo si era ridotta a dormire in macchina

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Costretta a dormire nel parcheggio e a lavarsi sul luogo di lavoro. Spinta a svendere la propria casa e a vivere con il costante terrore di incrociare l’ex marito. L’uomo, un nordafricano residente a Mesenzana all’epoca dei fatti, avvenuti tra il 2022 e il 2023, è stato condannato dal tribunale di Varese per stalking ai danni della donna.

Due anni di reclusione ed espulsione dal territorio italiano una volta scontata la pena. Questa la decisione del Tribunale di Varese che ha accolto la richiesta di condanna del pm (che però aveva chiesto 2 anni e 6 mesi) e della parte civile – la vittima dello stalking – rappresentata dall’avvocato Romana Perin.

Una storia di «ansia e di paura» aveva sottolineato il legale nella discussione, specificando che la donna non era più libera nemmeno di portare fuori il cane, al mattino e di sera, e che è ancora convinta del fatto che quando l’uomo tornerà libero lei dovrà nuovamente cambiare le sue abitudini di vita e stare attenta, anche a fronte di quello che il 40enne aveva dichiarato più volte ai carabinieri: «Devo finire il lavoro».

Tra gli episodi ricostruiti dall’accusa, le minacce che l’uomo avrebbe rivolto alla ex impugnando una mazza da golf; le continue richieste di soldi («se non me li dai finisce male») e frasi come «ti taglio la gola e do fuoco a tutto».

L’uomo è detenuto da circa un anno. Era finito in manette per aver violato il divieto di avvicinamento alla donna. Al momento dell’arresto i carabinieri avevano trovato in casa sua diverse taniche di benzina e accendini.

In carcere il 40enne «ha avuto modo di riflettere sulle sue condotte», ha affermato nella sua arringa l’avvocato della difesa, Livia Zanetti, concordando con le altre parti sulla richiesta di espulsione. L’uomo era convinto delle proprie ragioni, manifestate senza aggressioni fisiche ma con insistenza; punto, quest’ultimo, su cui per il legale bisogna tener conto «della cultura da cui proviene l’uomo», che dovrà risarcire la parte civile.

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