Luino | 10 Febbraio 2024

A Luino si apre la discussione per la “tassa sulla salute” dei frontalieri: «È sconcertante»

Martedì se ne parlerà in consiglio comunale grazie ad una mozione presentata dal consigliere comunale Furio Artoni. «Mettere a rischio l'accordo Italia-Svizzera per recuperare quattro spiccioli?»

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«È stata chiamata tassa sulla salute, ma è tutto tranne che salutare». Esordisce così il consigliere comunale di Luino, capogruppo di “Azione civica per Luino e frazioni”, Furio Artoni, che martedì sera (13 febbraio dalle ore 20) presenterà una mozione sul tema durante la prossima seduta di assemblea cittadina.

Si tratta di un tema da settimane al centro della dialettica politica, non solo locale, ma anche internazionale, con confronti accesi tra Italia e Svizzera, che vedono protagonisti sia i sindacati che i parlamentari italiani del territorio. «Ci sono tre aspetti importanti che la nuova imposta a carico dei vecchi frontalieri crea sconcerto», prosegue Artoni.

«La prima – spiega il consigliere comunale – è una tassa che non potrà risolvere in nessun modo il problema degli operatori sanitari che emigrano in Svizzera, dove non vi sono solo le condizioni economiche migliori, ma soprattutto le condizioni di lavoro decisamente superiori a quelle italiane. Nel territorio elvetico le competenze e le qualifiche sono premiate, riconosciute e organizzate. Dunque con pochi spiccioli in più in tasca agli operatori sanitari non basteranno di certo a convincerli a restare in Italia».

«Il secondo aspetto – prosegua ancora Artoni – è che la tassa sulla salute ai vecchi frontalieri è fondamentalmente ingiusta e soprattutto aleatoria nel suo ammontare, non potendo dare alcun certezza sulle modalità di applicazione e questa tassa renderà incerta la retribuzione del vecchio frontaliere, che magari si trova a fare i conti con un mutuo di anni. Infine l’ultimo aspetto che è anche quello più delicato: la violazione di un accordo bilaterale».

Secondo Artoni, infatti, gli accordi bilaterali tra Italia e Svizzera si reggono sugli accordi 1999 che prevedono al loro interno una cosiddetta clausola ghigliottina. «In parole povere, il mancato rispetto anche di una sola delle parti che riguardano l’accordo sulla libera circolazione, potrebbe comportare la decadenza di tutti gli accordi internazionali vigenti che riguardano trasporto aereo e terrestre, circolazione delle merci ed altro. Sarebbe un disastro a livello internazionale se Berna denunciasse tale violazione. Un disastro per l’Italia ed anche per la UE», va avanti ancora.

«Tutto ciò per recuperare quattro spiccioli che danneggerebbero solo i frontalieri – si domanda retoricamente Artoni -? La mozione presentata al Comune di Luino il 6 febbraio e già inserita all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, dovrebbe essere un momento di coesione tra tutte le parti per uscire con una voce unica. In questo modo il Comune di Luino potrà avere una funzione cardine per indurre il governo a rimuovere questa tassa, che potrà comportare conseguenze imprevedibili e sicuramente dannose».

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