Lombardia | 9 Settembre 2023

Nel 2025 i lombardi over 65 assistiti a domicilio saliranno a 226mila

Regione Lombardia investe 264 milioni in tre anni per rafforzare l’assistenza domiciliare. La presidente della Commissione Sanità Baffi: «Tema cruciale per la qualità della vita dei cittadini»

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Nel 2025 i lombardi over 65 assistiti a domicilio saliranno dai 92mila del 2019 a 226mila, con un aumento del 140% e raggiungendo la quota del 10% del target in linea con la media europea.

Questo l’obiettivo per il quale il PNRR mette a disposizione circa 200 milioni di euro e sul quale Regione Lombardia è fortemente impegnata.

Le modalità e le tempistiche del progetto sono state illustrate alcuni giorni fa in Commissione Sanità dal Direttore Generale Welfare Giovanni Pavesi che ha poi risposto alle numerose domande dei Consiglieri intervenuti.

«Quello di Regione Lombardia e dell’Assessorato al Welfare – ha dichiarato Patrizia Baffi, Presidente della Commissione Sanità – è un impegno concreto per avvicinare le cure alle case delle persone anziane con fragilità croniche e supportare l’enorme lavoro degli operatori delle RSA del territorio».

«La Commissione Sanità, – ha assicurato – come sempre, è e sarà punto di riferimento e contesto di ascolto e approfondimento in un percorso di attenzione alle strutture e agli Enti che si fanno carico delle cure domiciliari, con l’Assistenza domiciliare integrata e la misura RSA aperta quali pilastri per l’attenzione agli over 65. Questo intervento è una risposta concreta ai bisogni e alle legittime richieste delle RSA del territorio, che garantiscono attraverso operatori preparati e qualificati, in un’ottica multidisciplinare, un’assistenza domiciliare di altissima qualità».

I canali individuati dalla DG Welfare per gestire queste risorse sono tre: i medici di famiglia (MMG) che attraverso i distretti sanitari prescriveranno le prestazioni, gli operatori privati accreditati (circa 270 in tutta la regione) e le ASST attraverso le Case di Comunità e gli infermieri di famiglia.

Anche le RSA avranno un ruolo crescente in questo processo di territorializzazione delle cure che da una parte aumenterà la qualità della vita degli assistiti e dall’altra diminuirà la pressione sulle strutture sanitarie liberando risorse e spazi per le emergenze e urgenze.

«L’implementazione di questo progetto – ha sottolineato Pavesi – non è un semplice adempimento alle indicazioni dell’Europa ma fa parte integrante della nostra filosofia centrata sulla presa in carico e sul paziente».

Per raggiungere l’obiettivo di 134mila pazienti in più assistiti a casa è stata messa a punto una tabella di marcia che prevede 41.704 nuovi assistiti nel 2022 (già raggiunti), altrettanti nell’anno in corso e nel 2024 e poco meno di 10.000 nel 2025.

I fondi totali per coprire le prestazioni sono pari a 264,7 milioni di euro. Ai 197,6 messi a disposizione dal PNRR si aggiungono infatti 67,1 milioni di euro già assegnati alle ASST per l’assunzione di infermieri di comunità e per l’acquisto di beni e servizi correlati. Nell’ambito delle risorse europee, 65 milioni saranno destinati dalle ATS agli enti accreditati, inclusi 8 milioni per le cosiddette RSA aperte tramite contratti di scopo.

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